18 febbraio 2013
La maja
Passata la meravigliosa euforia di sabato sera, forse complice l’influenzetta che mi martirizza, si è insinuato nell’angolo nero del cervello il triste pensiero del giorno in cui il Capitano covocherà la conferenza stampa e comunicherà Urbi et Orbi: “Sapete che nova c’è? Famo che basta così…”.
Il pensiero nero ha partorito una serie di considerazioni, non tutte meste, che ho messo in rima, sperando di non essere frainteso.
Ma se qualcuno non dovesse capire me ne farò una ragione.
Pensavo l’altra sera: “E quanno smette?
Ma chi po’ prenne er posto de Francesco?
Quanno rinasce un Totti, ma voi mette?
Questo è già patrimonio dell’Unesco!”.
Poi me so’ ricordato: ‘sti pensieri
già un dì li feci: “Un giorno a Bruno tocca…”
E ancora prima, ma me pare ieri,
quanno se ritirò Francesco Rocca.
D’accordo, i paragoni so’cretini,
e più de Totti immaginà nun posso.
Ma che ne sai, magari fra i Pulcini,
già tira calci un Messi giallorosso.
Ma perchè faccio ‘sti ragionamenti?
Perchè ner core matto der tifoso,
ho visto tante volte i sentimenti
sbiadisse in fretta in modo vergognoso.
E anche perchè in fondo in fondo credo,
lo dice er core, che de rado sbaja,
che pure quanno in campo un Totti vedo
io adoro lui, ma assai più quella maja.