Ciao Davide e grazie per la tua gentilezza.
Nella tua carriera non hai mai nascosto il tuo amore per la Roma. Come vivi da lontano la tua passione per i colori giallorossi? Sei mai stato vicino a vestire la maglia della Magica e sogni ancora di terminare la tua esperienza da calciatore nella capitale?
Cominciamo dalla cosa più sicura… Non finirò la carriera con la maglia della Roma. Troppo alte le aspettative che ha la società e di una città intera. Per quanto riguarda il mio legame da tifoso, solo per quattro anni, quelli che ho fatto in serie A, e per 2 partite all’anno, il tifo andava messo da parte. E comunque non sono mai stato vicino a vestire la maglia della Roma, non per colpa mia, ma essendo onesti credo sia stato giusto così.
– Il ritorno di Spalletti ha portato linfa vitale nella squadra. Secondo te dove può arrivare la Roma in campionato quest’anno e con l’organico che ha avuto a disposizione Garcia ad inizio stagione si poteva competere alla pari con la Juventus?
Spalletti era l’unico in questo momento che poteva dare qualcosa alla Roma, l’obiettivo ora è centrare la Champions è perché no anche arrivando al secondo posto. L’organico della Roma è ottimo e sicuramente poteva lottare per la vittoria del campionato, ma a volte non va come tutti vorrebbero
-Quante possibilità hanno i giallorossi di superare il turno contro il Real?
Per superare il turno in Champions ci vorrebbe un miracolo, una partita al di sotto delle proprie possibilità da parte di tutti del Real è una perfetta per la Roma, e forse non basterebbe. Peccato per la partita di andata, sicuramente la Roma non meritava di perdere e per di più con 2 goal di scarto.
Però nel calcio mai dire mai, e poi con Spalletti contro il Real mi sembra sia già andata bene. Quindi perché non crederci!
-Secondo te qual’è stata la Roma più forte degli ultimi 20 anni?
Potrei essere banale, forse non è la più forte, ma non posso che citare quella dello scudetto. Motivo in più quello di avere in attacco il mio idolo e modello da seguire da sempre che si chiama Batistuta. Un anno impossibile da dimenticare anche perché l’ho vissuto in pieno. Giocavo ancora in eccellenza laziale, giocavo la domenica alle 11:00 di mattina, e finita la partita spesso andavo allo stadio. Finita poi alla grande con la festa al Circo Massimo!
– In queste settimane tiene banco il caso Totti. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Sul caso Totti-Spalletti sono a metà strada. La cosa sicura è che cosa del genere non devono uscire dalla spogliatoio, o meglio la notizia è venuta fuori troppo in fretta e questo dispiace. Lo sfogo del Capitano ci sta, anche se mi ha un po sorpreso, ma anche la risposta del mister ci sta, era un momento particolare per la squadra, e voleva dare un segnale forte. La cosa che mi rasserena un po è che sicuramente già si è sistemato tutto, sono due persone intelligenti e che sanno di calcio. Non vedo l’ora di rivederli festeggiare insieme dopo una vittoria importante… magari al Derby
-Hai sempre uno dei parastinchi con la foto di Totti? Come ti immagini e soprattutto ti auguri la fine della carriera del Capitano?
Si, ho ancora la foto del Capitano sul parastinco, e la prima volta che ci ho giocato contro me la sono fatta autografare. In verità non mi immagino che possa mai finire la carriera di Totti. Non vedo una Roma senza il capitano, ma so anche che non è possibile. Quindi spero solo che lui in quel momento sia felice. Se lo merita per tutto quello che ha fatto per questa maglia.
– Questo è il tuo secondo anno nel Lecce, credi che ci siano le possibilità per riportare il club pugliese in Serie B?
Quest’anno c’è veramente tutto per puntare alla serie B. Però non è semplice, abbiamo avuto dei problemi all’inizio, e anche i miei goal non arrivavano di frequente come l’anno scorso, ma ora siamo lì, ed è giusto crederci perché una piazza come Lecce non può stare il lega pro. Alla partita contro il Foggia abbiamo fatto 18000 spettatori. E questo dice tutto!
A cura di Andrea Fagnano