Tre domande con… Carmine Gautieri

Buongiorno Mister, grazie per il tempo che ci dedica.

Le piace la nuova Roma di Zeman? La considera una squadra completa o manca qualcosa?

“La nuova Roma di Zeman mi piace molto; molti giovani di talento affidati alla guida di un grande maestro. L’unica cosa che le manca, ma è inevitabile, è l’esperienza”

 

Pensa che il boemo sia cambiato, come dicono alcuni, oppure no?

“Negli ultimi tempi ci siamo sentiti spesso con Zeman; ad un approccio superficiale e per chi non lo conosce bene può sembrare identico, secondo me è in qualcosa è cambiato, come cambiamo tutti; perchè è la vita a cambiarci con le esperienze che maturiamo tutti i giorni, non solo nell’attività professionale”

 

Il ricordo più bello della sua esperienza alla Roma?

“Il mio ricordo più bello della mia esperienza a Roma? Impossibile da dire … Tutto! La città, i tifosi, la società, tutto l’ambiente giallorosso mi è rimasto nel cuore.
Non a caso ne sono diventato anche tifoso e non mi stupisco che Zeman non abbia esitato a tornare”

 

Ricorda ancora il fallo che hai subìto da Dechamps in Juventus – Roma e che non fu sanzionato? Avevate la sensazione o la certezza quell’anno che la Roma era, come dire, ostacolata?

“Ma no! La teoria dei complotti alimenta suggestioni pericolose e questo momento, per tutto il calcio italiano, non è il più adatto per suscitare polemiche inutili, tanto più su situazioni ed episodi vecchi e dimenticati”

 

Dal 2008 fa l’allenatore. Che tipo di allenatore è? A chi si ispira?

“Ho cercato e cerco di “rubare” segreti da tanti allenatori che stimo e di cui apprezzo il lavoro; ovviamente il mio punto di riferimento rimane Zeman, che è quello che mi ha insegnato di più, e il 4-3-3 che è un po’ il suo marchio di fabbrica.”

 di Flavia Miglietta

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