L’assessore alle Politiche del territorio e alla Mobilità della Regione Lazio Michele Civita ha parlato a margine dell’odierna Conferenza dei servizi, tenutasi com’è noto in via del Giorgione. Queste le parole rilasciate ai cronisti presenti:
“La Conferenza dei servizi si è aggiornata al 31 gennaio, entro quella data le amministrazioni devono esprimere il parere sul progetto definitivo, oggetto dei lavori della Conferenza dei Servizi. Tra l’altro alcune istituzioni hanno preannunciato il loro orientamento che verrà formalizzato nei prossimi giorni. Il rappresentante dello Stato Italiano ha espresso un parere positivo con prescrizioni e l’ha fatto anche verbalizzare. Poi verrà formalizzato con una nota. Tutte le altre istituzioni si dovranno esprimere entro il 31 gennaio, manca ancora la certezza sulla procedura urbanistica che è in capo a Roma Capitale, al Comune di Roma. E’ una questione che abbiamo ricordato spesso, il tempo sta per scadere ed entro il 31 il Comune dovrà formalmente produrre degli atti per dare certezza della procedura urbanistica che intende seguire sulla vicenda del progetto legato allo stadio della Roma“.
Variante entro il 31?
“Non lo so, se non ci saranno atti questo pregiudicherà il lavoro futuro della conferenza. Ogni valutazione adesso è inutile, perché i rappresentanti del Comune hanno esternato questa disponibilità a produrre questi atti. Non possiamo che tenere in considerazione il parere che gli uffici hanno espresso nella conferenza”.
La riduzione delle cubature è una strada percorribile?
“Noi non ragioniamo sulle ipotesi, la Conferenza dei servizi si basa sugli atti amministrativi che sono di competenza delle giunte e dei consigli comunali non sugli articoli di giornale. Dobbiamo basarci sugli atti ufficiali e per ora non c’è alcun atto che riguarda questi aspetti. Quando ci saranno li valuteremo, li valuteranno gli uffici”.
Stop alla Conferenza se arrivano questi atti?
“Se non arrivano questi atti. Se non succede nulla da qui al 31 di gennaio è chiaro che la Conferenza dei servizi non può andare avanti”.