Di seguito la conferenza integrale del Mister Luciano Spalletti alla vigilia di Roma-Juvents.
Da Juve-Roma ad oggi stessi punti fatti, 43. Che significa?
Significa che entrambe le squadre hanno lavorato in maniera seria, cercando di dare il massimo. Probabilmente c’è da tenere di conto il fatto che all’inizio erano davanti. Ho un’idea in generale. Se la Juve avesse avuto una squadra che l’ha insidiata maggiormente, sarebbe andata più forte. Ci sono momenti in cui ha potuto gestire la differenza di punti e qualche partita, senza andare a metterci obbligatoriamente tutta la forza che aveva. A volte i giocatori abbassano il livello di guardia, ci sono partite in cui c’è difficoltà a motivare e altre in cui bisogna stare zitti, perché le motivazioni arrivano da sole. E’ qualcosa che succedere, sarà successa anche a loro che sono bravissimi a creare il clima partita che assomiglia al carattere che hanno. Si vede lo spirito di squadra che mettono dentro le partite, di livello altissimo. Noi siamo partiti dietro, quando hai qualcuno che ti insidia forse spingi ancora di più. Loro hanno disinnescato ogni tentativo di avvicinamento, ma abbiamo comunque fatto tanti punti.
Sarri ha detto che sarebbe stato giusto giocare in contemporanea, lei cosa ne pensa?
Sarebbe giusto così. Ma il discorso deve valere anche per la giornata precedente, anche quella fa parte di questo pacchetto di partite in cui c’è il secondo posto in ballo. Mi va bene, ma mi va bene per tutte, anche per la giornata scorsa quando lui aveva il Cagliari in casa e noi eravamo in trasferta a Milano.
Nainggolan e Perotti?
Su di loro c’è da fare una considerazione profonda, ci sono altre 3 partite da giocare e dobbiamo essere attenti. Vista la mancanza di altri giocatori forti, di cui sapete tutti e non serve che aggiunga altro, di loro non ne farei a meno. Per cui li andremo a valutare bene in questo allenamento e nelle ulteriori cure che faranno. Lo staff medico starà loro addosso da qui a domenica.
Il trionfo di Conte, cosa conferma?
Vanno bene tutte le considerazioni, ma è merito suo, ha fatto funzionare la squadra dettando il suo calcio, come ha spesso fatto, perchè è uno che parla di calcio nello spogliatoio. Bravo, gli faccio i complimenti, gli vanno dati i meriti di aver vinto un campionato che è un premio per la categoria. E’ la sua incoronazione.
Mancherà Dzeko domani, ha già individuato il suo sostituto? Cambierà modulo?
Naturalmente ci dispiace della sua assenza. Edin ormai era il nostro terminale offensivo, la squadra aveva iniziato a servirlo nella maniera giusta e a riconoscere i modi per smarcarsi più corretti. Ormai era il finalizzatore della Roma, il fatto che ci venga a mancare ci toglie qualcosa ma questa squadra ha altre possibilità che hanno funzionato. Si andranno a rispolverare e si andrà avanti per tentare di vincere, senza scuse e piagnistei: dritti verso questa gara che ci deve vedere lucidi. Ogni sforzo va fatto per una cosa sola: tentare di vincere. La vittoria ci darebbe la possibilità di arrivare secondi, dobbiamo avere la visuale libera per quell’obiettivo, senza girare la testa e senza avere qualcosa che ci offusca questa visuale.
Dopo San Siro, tutta Italia ha parlato del mancato ingresso di Totti, perfino Salvini. A mente fredda, vuole aggiungere qualcosa?
In passato ne abbiamo già parlato. Quando l’ho fatto entrare per 5 minuti non sono cambiate le opinioni. Salvini? Preferirei avere dalla mia parte Marc Tarabella, mi toglie ogni imbarazzo. Sarebbe stato peggio averlo a favore, lo ringrazio di aver detto così.
Al netto della distanza di fatturato con la Juve, quali sono e quanti sono i punti di distanza?
Mi sembra che quest’anno la Juve abbia fatto vedere di trovarsi sempre dove e come aveva programmato di essere. Senza mai intoppi, ritardi… Un progetto a stadi di avanzamento, in maniera netta. Mi sembra difficile identificare qualcosa per stare al loro passo. Lo ribadisco: la Juve ha fatto vedere, in alcuni momenti, che poteva dimostrare anche di più e si è permessa di gestire alcune situazioni. Per il momento la distanza c’è, ma la Roma ha lavorato nella maniera giusta. La Roma ha fatto il suo lavoro di squadra con tutte le sue forze. Non c’è riuscita, probabilmente per colpa dell’allenatore della Roma ha perso qualche partita di troppo. La squadra resta forte e doveva perdere qualche partita di meno. C’è da dare seguito a un modo di lavorare serio ed importante e di scelte, a volte difficili e dolorose, per avere la possibilità di andare avanti e migliorare sempre, ma non ti permetterà di arrivare a quel livello lì. Anche se abbiamo giocato grandi partite, la Juve fa vedere che è avanti. Al di là dei soldi, che non considero di primaria importanza. Ci sarebbe da vedere poi quanti se ne possono spendere, al di là di quelli che tira su la società, andrebbero considerate altre cose. Ormai nel calcio c’è la possibilità di prendere giocatori importanti che da una parte funzionano, dall’altra falliscono. Se sei bravo ad individuarli questi funzionano. Faccio il nome di Dzeko: se fossimo andati dietro allo scorrimento dello scorso campionato, probabilmente saremmo andati avanti con il tridente leggero e saremmo stati costretti a mandarlo via, perchè un giocatore importante che non funziona… In un anno ce la fai a raccontargli delle cose per farti dare un contributo importante, il secondo anno diventa poi più difficile. Un anno di riserva fa bene, se nel secondo gli chiedi lo stesso diventa difficile che renda ancora. Sono valutazioni da tenere di conto quando si è da questa parte. La Juve è davanti a tutti e bisogna essere bravissimi per andare a creare problemi e all’avvicinarsi per prendere qualche qualità delle loro.
Olimpico sold out per Roma-Genoa, l’ultima di Totti, ma domani c’è la Juve: la infastidisce questo dato?
Perché dovrebbe? Mi fa piacere, considerata la situazione e il tipo di avversario, la possibilità che Totti possa dare un contributo alla Roma esiste. Mi fa piacere avere pubblico allo stadio, nell’ultimo periodo non l’abbiamo avuto. Ai calciatori è stato sempre raccontato della passione e della partecipazione dei tifosi, l’hanno vista poco mentre io me la ricordo bene. Quando poi c’è stata non siamo stati bravi a funzionare nella totalità. Il tutto esaurito è un dato di fatto per il ritrovato entusiasmo, soprattutto per aver ritrovato la squadra. Che era un po’ la priorità che mi era stata assegnata quando sono arrivato qui: ricostruire una Roma forte. E la Roma è una squadra forte e di livello, al di là della posizione in classifica e del punto in meno o in più che può fare la differenza.
Ma visto che è un sold out per Totti, visto che domani è una partita decisiva.
Cerco di fare il bene della Roma con serenità e non togliere nulla a Francesco. Prima della fine del campionato, si può fare un gioco: si prende un dizionario e si prendono le parole che ci riguardano: “squadra”, “maglia”, “cuore”, “allenatore”, “capitano”, “calciatori”, “obiettivi”. Vai alla definizione e trovi: “Allenatore: quello che sceglie la squadra nel tentativo di cercare la vittoria”. “Capitano: colui che indica il comportamento ai compagni”. Poi verrete a dirmi quello che non dico io, ma il dizionario della lingua italiana. Vai tranquillo che non tolgo nulla a nessuno e tengo conto di tutto. Per prima cosa della Roma.
L’ha sorpresa l’arrivo di Sabatini all’inter? Tornerebbe a lavorare con lui in futuro?
E’ un ds forte e un personaggio che ha esperienze importanti, è da squadre forti e club importanti, che vogliono tentare di riproporsi per le vittorie in questo caso. Non mi sorprende la sua scelta. Con Sabatini ho avuto dei punti di vista contrari ma siamo stati d’accordo anche su tante cose. Resta un dirigente importante. Come con tutti nel mio lavoro, se avvenisse la possibilità di lavorare di nuovo con qualcuno con cui sono stato bene, perchè non farlo?