Al termine del match perso in casa contro il Napoli, mister Luciano Spalletti ha presenziato come d’abitudine in sala stampa rispondendo alle domande e alle critiche dei giornalisti. Ecco le sue parole:
Da cosa è dipesa la sconfitta della Roma?
“Abbiamo sbagliato questi fraseggi, questo inizio dell’azione. Siamo stati lenti a far partire la palla, la palla viaggiava troppo piano. Siamo stati intimoriti dalla presenza addosso, loro ce l’hanno riconquistata e l’hanno fatta girare con velocità e qualità. Siamo stati costretti a ricorrere per un’ora di gioco. Per un’ora abbiamo corso e loro giocato a calcio, nell’ultima mezz’ora al contrario abbiamo creato delle situazioni per pareggiare la gara. Abbiamo commesso qualche errore di posizionamento, ci hanno trovato buchi abbastanza difficili da capire. Però è successo, sono cose che quando non riesci a gestire la partita e non sei tranquillo nelle scelte, le cose le fanno gli altri, e siccome gli altri le fanno bene hanno trovato il vantaggio”.
La difesa aveva trovato la funzionalità con il posizionamento a tre. Come mai c’è stato un calo di forma dei difensori e, soprattutto, di Fazio?
“C’è un po’ di tutto, soprattutto c’è lentezza nel far girare palla, è quella la chiave del successo in funzione di una squadra che deve costringere gli altri a difendersi. L’inizio azione è fondamentale. Loro oggi, come hanno sempre fatto, ti vengono a pressare, accettano di risucchiarti i centrocampisti con i difensori, se la riporti sul portiere hanno vantaggio. Abbiamo fatto spesso così, quando abbiamo forzato la giocata l’abbiamo persa. Non abbiamo avuto qualità e coraggio. C’è da fare meglio, potrebbe essere uno degli argomenti da portare avanti. Però oggi abbiamo fatto così. Quando ci siamo liberati nel secondo tempo abbiamo avuto più successo”.
Parlando di percentuali: qual è quella per il secondo posto?
“La differenza tra noi ed il Napoli si è ridotta: potrebbe essere 60% per noi e 40% per gli azzurri, oppure 55% a 45%. È la distanza della partita, ma ha a un valore”.
Molti hanno parlato di una squadra stanca. Come spiega il calo di intensità a momenti sia nella gara di mercoledì che in quella di oggi?
“La squadra non è stanca, ma in alcuni momenti abbiamo giocato male la palla, in alcuni momenti ci siamo ammucchiati troppo lasciando il buco come nel primo gol. Un po’ di cose in base all’evidenza, un modo di allenarsi per riuscire a migliorare subito la situazione”.
Il messaggio alla squadra di giocare con quattro difensori può aver avuto conseguenze sulla fisionomia della squadra?
“Potrebbe essere una domanda in cui lei mette nel suo. L’altra sera, a Milano, Jesus faceva il quinto di fascia. Perché lì è andato bene e stasera da quarto no? Che discorsi sono, se vinci hai fatto bene e se perdi hai fatto male. Oggi Jesus ha fatto il terzo in fase di possesso, Rüdiger è stato un po’ più avanti per far correre Insigne. Da quest’altra parte El Shaarawy veniva a prendere palla, è la stessa partita dell’andata. Lì c’era Florenzi, qui Rüdiger. Lì fummo bravissimi ma ci presero qualche vantaggio. Rüdiger può fare benissimo il quarto difensore. Se oggi mi dite che Rüdiger è un centrale e che Jesus è un centrale va bene. Quando perdo avete sempre ragione voi. L’altra sera Peres e Salah furono forse quelli più contestati, se si guarda sui giornali e mi si chiede perché non li ho fatti entrare. Quando scegli e il risultato va male ho scelto male, non ci posso fare niente. L’arbitro? Bravo. Secondo me è stato bravo”.