Il difensore della Roma, Antonio Rudiger, ha rilasciato un’intervista al sito Transfermarkt.de. Queste sono le sue parole:
Di recente è stato in Sierra Leone, il paese nativo di sua madre.
“Sì, per la prima volta ci sono andato, conoscevo il Paese soltanto da lontano grazie ai racconti di mia madre. È stata una bellissima esperienza. Le case dei tanti bambini che abbiamo visitato trasudavano calcio: i bambini avevano le magliette della Roma, dell’Arsenal, del Barcellona e di tanti altri club. Mi hanno anche detto che giocano a calcio ogni giorno, ne sono veramente pazzi”.
Segue la Coppa d’Africa nonostante la Sierra Leone non partecipi?
“Sì certo, seguo tutte le partite. Il mio amico e compagno di squadra Mohamed Salah gioca per l’Egitto, mi metto davanti alla tv a tifare per lui”.
La Serie A è al giro di boa, con la Roma seconda ad un punto dalla Juve. Siete soddisfatti di quanto fatto in questa stagione finora?
“Dobbiamo giocare ancora molte gare e segnare tanti altri gol, nel 2017 abbiamo iniziato bene vincendo diversi match. Il nostro girone d’andata non è stato affatto male, anzi. Abbiamo raccolto diversi successi importanti, come quello nel derby contro la Lazio”.
Dopo il lungo stop per la rottura del crociato, è tornato in campo alla fine di ottobre, ritrovando sin da subito il posto da titolare. Si aspettava che avrebbe recuperato così in fretta?
“Sapevo di avere un allenatore che si fidava di me ed io mi fido totalmente di lui. Mi ha sempre sostenuto durante il recupero dall’infortunio. Poi sapevo che grazie all’Europa League sarei potuto tornare in campo abbastanza velocemente ed è quello che è successo”.
Spalletti l’ha messa in qualsiasi posizione della difesa in questa stagione. Quale preferisce?
“Ultimamente ho giocato da esterno nella difesa a tre, ovvero da difensore centrale. Fondamentalmente gioco dove se ne ha più bisogno, e se la squadra ha bisogno di me da terzino, per me non c’è alcun problema”.
È un bene per un difensore giocare in diverse posizioni?
“Nel nostro caso certamente. La Roma ha acquistato diversi calciatori in difesa in estate. Siamo estremamente flessibili nel nostro assetto difensivo, e poi giochiamo in campo internazionale. Ovviamente è un bene poter aiutare quando serve”.
Sui media italiani è capitato di leggere che la Roma stesse pensando a venderla. C’è mai stato qualche segnale per un possibile trasferimento?
“In Italia ci sono tanti media (ride, ndr). Veramente è il contrario. Penso di aver aiutato molto la squadra, e non potrei mai lamentarmi riguardo al sostegno del mio allenatore, sia durante l’infortunio che dopo”.
Nonostante tutto, i rumor di mercato restano, in particolare dal Chelsea, ma anche dal Bayern e dal Psg. Altre big l’hanno contattata?
“Di questo dovete parlare con mio fratello (il suo agente, ndr). Abbiamo una netta divisione dei compiti in famiglia. Mio fratello Sahr si occupa di queste cose e le tiene lontane da me, in modo che io possa fare quello che so fare meglio: giocare a calcio. Attualmente sto molto bene a Roma, gioco in un club forte e ho degli obiettivi qui. Non sono davvero interessato a queste cose al momento”.
Nella Roma ci sono Totti, De Rossi e Florenzi, tre calciatori nati e cresciuti per tutta la carriera a Roma e nella Roma. Il club fa uno sforzo speciale per ottenere questa fedeltà in cambio?
“Roma è una città speciale per gli italiani, un popolo più legato alla propria casa e alla propria famiglia, più di quanto succede nei Paesi del nord. E ovviamente la Roma è una anche una squadra passionale grazie alla sua storia e ai suoi successi”.
Potrebbe essere un modello per lei? Una lunga carriera nella Città Eterna?
“Potrebbe anche benissimo arrivare il giorno in cui la Roma magari non mi vuole più. Spero di avere altri 10 anni di buon calcio davanti a me, è un periodo lungo in cui può succedere di tutto. Voi sapete già chi sarà il vostro direttore tra 10 anni?”.
Ha un obiettivo che sogna?
“Non ce n’è uno preciso. Giocare con la Roma a livello internazionale, e con la Germania si sono già avverati dei sogni. Naturalmente nei prossimi anni vorrei anche vincere un titolo, e sicuramente questo con la Roma si può fare”.
E che dire di un ritorno in Bundesliga?
“La Bundesliga è uno dei migliori campionato del mondo, non posso escludere un ritorno lì un giorno. Ma nella mia mente, ad ora, non ho l’obiettivo di tornare in Germania”.
La Roma ha subito diverse volte sconfitte sonore, l’ultima con Garcia contro il Barcellona. Come se lo spiega?
“In quella fase le cose non hanno funzionato, abbiamo avuto diversi calciatori infortunati, un po’ di sfortuna e i risultati non c’erano più. L’allenatore se n’è dovuto andare e mi è dispiaciuto molto. Con Spalletti la “fortuna” è tornata. Nelle stagioni precedenti non ero a Roma, quindi non so dire di più”.
A Roma dopo una vittoria lo scudetto sembra a portata di mano, dopo una sconfitta il mondo crolla. Si passa da un estremo ad un altro.
“Questo è vero in parte, ma non penso sia tanto diverso in Spagna o in Inghilterra. Solo in Germania siamo più moderati”.
Quali sono i suoi obiettivi con la Roma? Vincere lo scudetto dopo tanto tempo?
“Personalmente voglio continuare a migliorare. Questa è la mia ambizione personale, in tutti i campi. La domanda sullo scudetto viene sempre fatta a Roma. Ovviamente vogliamo diventare Campioni d’Italia di nuovo un giorno. Ma quest’anno la Coppa Italia e l’Europa League sono ancora possibili”.
Dzeko?
“Lo scorso anno è stato sfortunato, ma nel girone di andata di questa stagione si è rimesso in corsa, il suo duro lavoro è stato ricompensato. Ho sempre creduto in lui. Passo tanto tempo con Edin, sapevo che prima o poi sarebbe tornato in corsa”.
L’Italia ha ancora la miglior scuola difensiva?
“L’Italia non ha più i risultati di una volta in campo internazionale , ma in termini di tattica sul campo, soprattutto in fase difensiva, il campionato italiano è ad un livello estremamente alto ed è il migliore al mondo in questo. Per noi non è mai facile vincere anche contro le piccole. Ogni squadra sa come difendersi. Con le grandi squadre, il livello è ancora più alto. È un’ottima scuola per chi gioca in difesa”.
Questo la aiuterà in nazionale?
“Ovviamente aiuta, sì. Ho imparato molto in questo anno e mezzo, sicuramente potrò usare quest’esperienza acquisita anche in Nazionale”.
È in contatto con Loew?
“Sì, assolutamente, lo sento regolarmente. Anche durante il mio infortunio ci siamo sentiti”.
Dove si vede in nazionale? Boateng e Hummels sono praticamente titolari fissi al centro della difesa, poi c’è Süle.
“Penso di essere sulla strada giusta. Voglio migliorare ancora di più con il mio club di settimana in settimana, poi tutto il resto verrà da sé. Sono consapevole del fatto che al centro della difesa la concorrenza è alta, ma questo è soltanto un bene”.