Tutte le dichiarazioni dei protagonisti di Roma-Sampdoria, match valido per gli ottavi di Coppa Italia.
Luciano Spalletti a Rai Sport: “Abbiamo dato seguito a quello che abbiamo fatto in questo periodo. Secondo me oggi tanto entusiasmo non dobbiamo averlo perché nel primo tempo la Sampdoria ha pressato forte, ci ha messo in difficoltà. Per riuscire a trovare bene quelle che erano le trame abbiamo dovuto aspettare quasi la fine del primo tempo, bisognava farlo un po’ prima“.
Stephan El Shaarawy in zona mista: “Nel primo tempo qualcosa abbiamo mancato, ma nel secondo siamo stati bravi a chiudere la partita. C’è stato l’atteggiamento giusto, siamo contenti per la continuità che diamo alle prestazioni e alle vittorie. Sicuramente avere il pubblico dalla propria parte ti stimola a fare molto di più, se ci fosse la Curva sarebbe ancora meglio. È sicuramente un valore aggiunto e di questo ne siamo contenti. Adesso abbiamo vinto due gare in trasferta e siamo contenti. Dobbiamo essere orgogliosi per il campionato che stiamo facendo e non dobbiamo porci limiti perché siamo una squadra forte e dobbiamo puntare in alto. È cambiato qualcosa nella testa di questa squadra rispetto al passato? Potete raggiungere la Juve? C’è molta più consapevolezza però dobbiamo andare passo per passo. Dobbiamo guardare solo noi e fare la nostra strada, il nostro percorso e cercare di vincere più partite possibili, andare avanti in Europa League, in Coppa Italia e cercare di raggiungere la Juve in campionato. Sono i nostri obiettivi e dobbiamo crederci. Quanto c’è di Spalletti in questa consapevolezza di cui hai appena parlato? Tanto, direi quasi tutto. Da quando è arrivato ha trasmesso una voglia incredibile di vincere e quindi noi lo seguiamo molto in tutto quello che fa, nelle sue parole. Negli allenamenti lavoriamo bene, non possiamo che essere soddisfatti”.
Mario Rui in zona mista: “Circa 170 giorni da Boston all’Olimpico: quanto tempo c’è voluto per tornare a sentirti Mario Rui? Tanto, per alcuni può sembrare che è passato in fretta però quello che ho passato io non è semplice. Sono contento dell’esordio e di aver esordito proprio qui all’Olimpico e spero di mettermi in condizione il prima possibile. Hai lasciato una Roma in costruzione con il 4-2-3-1 ora c’è la difesa a tre con un centrocampo a 5 e tu che fai il quinto a sinistra. Spalletti ha detto ‘è casa sua’, sei d’accordo? Si, potrei dire di sì. Non è un sistema di gioco che non ho mai fatto, l’ho già fatto e quindi per me cambia poco, noi giocatori cerchiamo di adattarci più in fretta. Che sensazioni hai avuto in campo? Le sensazioni sono state comunque positive dopo tanto che non giocavo. Trovare un campo che era molto veloce, i ritmi a mio parere erano alti e quindi le sensazioni sono positive. Certamente in certe situazioni sentivo che potevo dare qualcosina in più, ma il momento era questo e sono soddisfatto. Anche se da fuori hai visto la crescita di Emerson Palmieri. Che ne pensi del tuo compagno di squadra? Mi sembrava strano che non fosse riuscito ad esprimere tutte le sue qualità. Io l’ho visto durante il ritiro e ho visto un ragazzo con grandissime qualità, sono molto contento per lui. Se lo merita, dopo un inizio meno facile è stato bravissimo ad uscirne e sono contentissimo per lui”.
Marco Giampaolo a Rai Sport: “Sbagliato a non fare a gol subito? Non è che la Roma conceda tantissime occasioni, quelle che riesci a prendere o quelle che riesci a concedere devi cercare di realizzarle, abbiamo avuto un’opportunità con Muriel e con Budimir, però è anche un risultato difficile da commentare. Non è che c’è molto da dire. Nei contenuti mi lascia il rammarico, al di là delle differenze che ci sono tra noi e la Roma, la Sampdoria se l’è giocata con coraggio, cercando di aggredire alti, siamo mancati nei particolari. Un paio di gol sono stati eurogol, uno regalato, il quarto eravamo arrivati. Ecco perché ritengo che sia difficile da commentare, avremmo potuto rendergliela più difficile. È stato anche promettente, c’erano i presupposti per far sì che la Roma se la dovesse giocare. Il risultato non rispecchia il coraggio che la squadra ha profuso. Turnover? È una decisione che un allenatore prende e valuta in base allo stato di salute dei calciatori, in base alla gestione di un gruppo. Detta così non significa nulla. La conoscenza di un gruppo la sa soltanto l’allenatore. Muriel? Non è una domanda che dovete fare a me, non sono il proprietario. Muriel è un giocatore forte, che è in grado di darci valore aggiunto. Le situazioni di mercato non mi competono, non è di mia pertinenza”.