Tutte le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso, Luciano Spalletti, in occasione di Roma-Viktoria Plzen.
SPALLETTI A SKY SPORT
Competizione tutt’altro che facile:
“Oltre che ai nostri risultati, lo dimostra anche la sconfitta del Bayern Monaco contro il Rostov. Chi gioca, sa quanto è difficile giocare su certi campi. In ambito europeo ogni partita è difficile, stasera abbiamo giocato bene”.
Quanto si può lavorare su Salah e sulla difesa:
“A lui ci vuole la situazione reale, perché poi in allenamento non è così. Quando brucia, quando c’è lì’emozione dell’uno contro uno è lì la differenza. Lui non si fida del suo destro, vorrei vederlo dalla sua parte mi sono rotto le scatole del piede invertito. Soprattutto i mancini si fidano solo del loro piede”.
Sulla difesa:
“Ogni tanto nell’accorciare si va piano, non solo la linea difensiva. Fazio e Rudiger hanno fatto una grande partita. Ogni tanto si sale poco con il centrocampo nell’andare a soffocare la palla”.
Scappate bene, ma quando la palla va sull’esterno perdete l’uomo:
“Quando si fanno le esercitazioni avvengono queste cose, quelli che vanno a schiacciarsi verso il portiere devono imparare a mettersi nella stessa posizione del portiere, così si può vedere la palla e l’attaccante come si posiziona. Poi ci sono altri aspetti, nel momento che controlla palla e gli dà seguito verso la bandierina c’è un atteggiamento in un modo dei tre centrali. Quello che diventa fondamentale è imparare la posizione del portiere”.
Il miglior Dzeko che si sia mai visto. Dove è scattata la molla?
“Il posto fisso lo ha aiutato un po’, sotto l’aspetto del confronto verbale è tignoso, poi se deve metterci di più si innervosisce per far vedere che deve prendersi il posto. L’anno scorso quando l’ho tolto ed è stato urlato mettendolo a confronto con Totti gli ho creato difficoltà, poi l’ho messo con Totti insieme contro la Sampdoria e quando hanno giocato insieme hanno funzionato. Poi da lì c’è stata la disponibilità del pubblico ad accettarlo, Francesco gli ha fatto fare due tre gol con quelle palle. Poi Daniele De Rossi l’ha difeso dopo un gol e lui in quel momento lì si è sentito più a casa sua. A Sassuolo ha chiesto di battere il rigore e gli è stato fatto battere. Sa fare tutto, ha preso in mano la responsabilità di essere un giocatore forte di questa squadra. Tutte queste cose lo hanno aiutato, stasera nel primo gol ha fatto sapere quello che può fare. Poi deve diventare ancora più cattivo, sul tiro l’ha ‘zucconata’ ed è andata dentro lo stesso, invece doveva scoppiare il pallone. La palla picchia in terra invece di partire pulita. Deve diventare più cattivo, perché si fida delle sue qualità. Questo ogni tanto gli succede di nuovo, essendo più tranquillo gli succede solo a metà. Deve rimanere così ma metterci ancora un po’ di cattiveria in più”.
Rinnovo, è il momento per programmare?
“La società programma lo stesso il futuro. Io se non sono bravo di fare invertire questa mentalità o di mettere qualcosa in questi momenti di difficoltà, non si vince niente. O si lavora in profondità, la squadra partecipa, è bellissima. Sono bravissimi ragazzi, è una squadra unita. Poi in alcuni momenti si va piano. Noi si fa più metri complessivi, poi negli strappi qualcosa si denota di inferiore agli altri. Bisogna tenere ritmi più alti in alcuni momenti”.