Al triplice chiunque avrà pensato: che gran peccato aver sprecato una grande occasione. Sì, perché con un paio di punti in più la Roma di oggi avrebbe potuto giocarsi ancora una chance scudetto, che invece, nonostante la vittoria, domenica prossima andrà quasi sicuramente ai piemontesi. Squadra in campo senza l’indiscrezione Totti, al quale mister Spalletti preferisce Perotti come “falso nueve”.
LA CRONACA – Al 7′ il primo brivido lo provoca la Juve con Asamoah, che scaglia sinistro violento dal limite dell’area: la palla, però, s’infrange sul palo con Szczesny che dava l’impressione di arrivarci. La Roma sfrutta qualche contropiede, ma sono sempre i piemontesi a rendersi pericolosi. Al 21′, non a caso, passano in vantaggio: traversone di Sturaro, Higuain inganna tutti e, anziché calciare, appoggia per l’accorrente Lemina, che insacca facile facile.
IL PAREGGIO – Ai giallorossi bastano solamente quattro minuti per rientrare in gara. Da corner di Paredes il più lesto di tutti a svettare di testa è Manolas, che impegna centralmente Buffon; il portiere della Nazionale respinge però sui piedi di De Rossi, che dopo un primo tentativo trova il tap-in vincente. E’ l’1-1, con una statistica: è la prima volta che il centrocampista di Ostia segna tre partite consecutive in Serie A. Nel finale di primo tempo da segnalare solo un sinistro potente di Higuain, che trova attento Szczesny.
LA RIPRESA – Nel secondo tempo le squadre tornano in campo uguali a prima, senza cambi. Una cosa, però, è cambiata: la mentalità. La Roma sembra magicamente rinata, quasi fosse in corsa per lo scudetto: si susseguono una serie di interventi fallosi ai danni bianconeri, che danno l’idea della grinta giallorossa.
IL SORPASSO – E così, a dimostrazione del fatto che chi cerca trova, al 56′ gli uomini di Spalletti vengono premiati. Nainggolan porta palla al limite dell’area, vede El Shaarawy sulla sinistra e lo serve; il Faraone scherza un po’ Lichtsteiner e, prima che questi possa intervenire, s’inventa un colpo da biliardo che inganna Buffon e s’insacca lento sul secondo palo.
LA ROMA CALA IL TRIS – I padroni di casa scacciano con questo goal il peso di un’annata deludente e iniziano a giocare sulle ali dell’entusiasmo. Tempo dieci minuti e, puntualmente, arriva il terzo goal ad opera di Nainggolan, che dopo aver scambiato con Salah scarica un destro potente infilando il portiere bianconero sul suo palo.
IL FINALE – Allegri si gioca allora la carta Dybala, che prende il posto di Sturaro; Spalletti risponde inserendo Grenier per un accigliato Perotti, forse scontento della sostituzione. Poco più tardi finisce anche la gara di Nainggolan, applauditissimo, che lascia spazio a Juan Jesus. Nella Juve Marchisio rileva invece Cuadrado. La vera standing ovation, però, è tutta per Francesco Totti, che nei cinque minuti di recupero subentra a Salah e spazza via le polemiche sul mancato ingresso di San Siro.
Finisce praticamente così, con gli applausi scroscianti dell’intero stadio e le note ritrovate di Antonello Venditti, nonché coi calciatori sotto la Curva Sud a regalare magliette e sorrisi a chi forse meritava qualcosa in più che un semplice secondo posto.