Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti alla vigilia del posticipo della quarta giornata di ritorno di Serie A, dove la Roma ospiterà la Fiorentina, si presenta in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:
Sugli infortunati
Qualche situazione da valutare c’è. Oggi Jesus rientra in gruppo, Perotti lavorerà individualmente, domani non ci sarà, Florenzi prosegue il percorso riabilitativo e Vermaelen ha questo problema alla mano, dopo il trauma contusivo dell’allenamento, ed è fermo. Bisognerà guardare come prevenire per farlo allenare nei prossimi giorni. Verrà valutato bene. Per il resto tutti a disposizione.
Vede una Roma diversa rispetto alla gara di andata?
Si, in quella partita lì secondo me c’erano stati degli episodi da parte nostra di gioco che si potevano usare in maniera diversa e meglio, ed è quello a cui dobbiamo fare più attenzione, dare più importanza. Secondo me la squadra per certi versi è maturata, ha consolidato, è cresciuta e ha nelle possibilità ancora dei miglioramenti. Noi dobbiamo essere bravi a metterci qualcosa di più sotto l’aspetto della velocità, del gioco offensivo. Come quadratura e consistenza mantenere quello che abbiamo fatto nelle ultime partite, al di là dei 3 gol di Genova. La squadra non sta attraversando un brutto momento, semplicemente non ci sono state prestazioni eccezionali nelle ultime partite.
Lo scorso anno ha più volte elogiato il lavoro di Paulo Sousa, come valuta l’operato ad un anno di distanza
Capita a tutti nell’arco di un campionato affrontare un periodo difficile. Adesso però stanno bene, sono stati bravi a riorganizzarsi. Hanno ritrovato la presenza di qualche calciatore forte. Sarà una gara veramente equilibrata e difficile.
Perché lo Stadio è un’opportunità per il calcio italiano?
Io ho fatto quel gesto di ieri perché penso sia giusto così. Sicuramente per quello che si è visto, per quello che ho visto in giro per il mondo, ci sono sempre risvolti positivi per l’economia della città con questi progetti qui. Sentivo anche la mia società dei soldi che hanno già investito in questo progetto qui, il che mi sembra tutto un po’ strano. Non voglio parlare di politica e spero che in questo caso non centri niente la politica. Quando vado a Londra vedo tutto questo movimento intorno al calcio. E’ giusto che le cose vanno approfondite, per quelle che sono le regole però poi bisogna trovare una soluzione. Questo riguarda anche il nostro calcio.
Considerato il successo della Juventus, ritiene chiuso il discorso scudetto?
E’ un po’ quello che ho sempre detto. Dobbiamo rimanere attaccati a tutto ciò che è possibile. E’ copiando loro che bisogna trovare stimoli nuovi per fare meglio, di conseguenza noi dobbiamo continuare a credere che sia possibile ancora tutto. Dobbiamo lavorare per fare questo. Sul Napoli lo sapevamo, sono squadre costruite bene. Il presidente è ambizioso, la città è ambiziosa. La Juventus ha lo stadio nuovo, ha la mentalità, sono due squadre forti, ed essere in loro compagnia vuol dire essere una squadra forte.
In passato è sempre stato un allenatore attento al campo. In questo momento sente la necessità di fare qualcosa in più, di assumere anche un ruolo esterno al campo, oppure nasce dalla sua esperienza?
Io sento la necessitàdi fare bene quello che è il mio lavoro, il mio ruolo, perché la squadra in determinati momenti ha evidenziato di fare un buon calcio, ha fatto vedere di essere una squadra che usava tutte le qualità che aveva, in altri momenti si vede che devo fare meglio il mio lavoro. Il fatto del progetto dello Stadio evidenzia che vogliono dare un futuro importante a questa squadra, a questa città. Possono ricoprire quel ruolo lì da soli. Quando si parla di barriere, e per questo faccio uso del dialogo con il Ministro Lotti e non con il mio amico Lotti, queste cose si fanno per professionalità, e non per amicizia. Ci conosciamo da tempo, diventa meno formale, ma ci vogliono dei perché validi, professionali, e non perché uno è amico dell’altro. Dovremmo essere più responsabili come comportamento, perché allo stadio debbono venire le famiglie, i bambini, si vede la passione. A me è capitato di invitare gente, e quando entrano dentro dicono tutti la stessa cosa ‘il sogno che vorrebbero vivere migliaia di bambini che sono a casa’. Quelli che vengono e usano lo Stadio per fare casino devono stare a casa, non devono far parte del mondo del calcio. Come dicevo l’altra volta, qualsiasi tipo di barriera non è sintomo di libertà.
Su Gerson. Scelta sua quello di mandarlo in primavera?
In questo caso qui è stata una scelta mia, certo, ma non vedo niente di strano. E’ la prima volta che ci va perché si gioca di martedì, sennò non ci sarebbe andato. Si mandano a giocare perché hanno bisogno di giocare (riferendosi anche a Grenier, ndr). Vediamo poi a che punto sono nella realtà. E’ più difficile analizzare lo stato di forma in allenamento, il fatto che è stato mandato lì perché lo abbiamo punito è una cazzata che ogni tanto si inventano.
Su Badelj e Borja Valero, cosa avrebbero potuto aggiungere a questa Roma?
Dal suo punto di vista è corretto provare a chiedermelo, ma dal mio punto di vista è giusto poi andare sulle cose importanti, sulle cose pratiche, quelle che danno vantaggio a noi. Sono contento dei calciatori che ho, non ho rimorsi di quelli che sono stati i pensieri, le richieste che ho fatto alla mia società. Sono due calciatori forti, ma io ne ho altrettanti in quel ruolo. Abbiamo fatto anche altri nomi, quando si parlava di Borja Valero, è un giocatore che vogliono tutti, dove lo metti lui sta. Siamo dovuti andare su altre scelte che sono ugualmente importanti per quello che riguarda la nostra realtà e siamo contenti delle scelte fatte.
La squadra o qualcuno della squadra le ha chiesto di restare?
Non penso gli interessi molto ai miei calciatori il mio contratto. Rimane quello che ho detto, se poi uno se lo dimentica o è stato distratto è un altro conto. Rimane così fino a fine campionato. I contratti bisogna meritarli con i risultati. E’ chiaro ci sono delle scadenze, delle priorità per i ruoli che si hanno, e ognuno andrà a farle scadere queste priorità. Non rispondo più su questa cosa.
In questi ultimi giorni pensi che i giocatori possano essere distratti?
I giocatori fanno parte della Roma, essendo una città che ha degli echi facili per come è conformata, devono essere pronti ed avere la personalità per assorbire qualcosa di diverso. Per noi diventa una partita fondamentale, e loro lo sanno. E’ chiaro che se c’è la possibilità di dare un contributo alla crescita, al futuro, si deve fare anche questo.
Poco fa la Raggi con un tweet ha invitato Totti al Campidoglio per parlare dello Stadio. Tu ci andresti?
A parlare con la Raggi ci deve andare il presidente, il direttore generale, quelli competenti per questo confronto. Io come ho detto prima debbo fare meglio quello che è il mio lavoro, perché secondo me lo posso fare ancora meglio.
Dopo Roma-Cesena ha detto ‘ci siamo trovati con qualche complicazione nei muscoli’. Come sta fisicamente la squadra?
Non sono preoccupato, mi sono dimenticato di dire che quelli del Cesena andavano fortissimo, per cui prendo atto di questo. In Inghilterra succede spesso che grandi club vanno fuori con piccoli club nelle competizioni di coppa. Siamo stati bravi a prenderci la vittoria, loro sono rimasti in partita e probabilmente si meritavano di andare al supplementare per quello che hanno fatto.
Come sono le condizioni del manto erboso dello Stadio Olimpico dopo la partita di ieri del Rugby?
Ci siamo informati questa mattina, e ringrazio la disponibilità del Coni. Ci sono alcune zolle nelle porte, e stanno lavorando per rendere migliore il campo. Bisogna andare a tutelare quello che è lo spettacolo che gli si offre. Valuteremo ma abbiamo la massima disponibilità nel riuscire a sistemare. Questa addizione di eventi non aiuta. Non sarà sicuramente un buon campo visto che è previsto maltempo. Dal punto di vista dell’agonismo sono convinto che sarà godibile lo stesso proprio perché sono squadre forti.
Ci sono dei paletti che lei ha posto per il suo futuro?
Quella che è la via di mezzo la valuteremo poi come sempre si è detto se ci saranno gli elementi. Questi ci si mettono dentro se si arriva secondi, se si creano presupposti di crescita, se il lavoro si è sviluppato, oppure vincere. Non ci sono altre strade. Di conseguenza si valuta tutto questo e si tirano le somme.