Torna la Curva Sud e tornano i sorrisi. Addirittura esplodono i record, come quello di Edin Dzeko: mai un giocatore della Roma aveva segnato così tanto. I giallorossi tengono il passo e battono come da programma l’Empoli, mostrando grinta ma non altrettanta estetica. Primo tempo brutto, secondo bello a tratti. Bello quando a un quarto d’ora dalla fine fa il suo ingresso in campo Capitan Totti.
IL VANTAGGIO – Al 12′ la squadra di casa è già in vantaggio: Salah batte un corner sul quale la difesa toscana si addormenta, la palla sbatte letteralmente addosso a Dzeko che, suo malgrado, insacca firmando l’1 a 0 in modo rocambolesco. E’ il 22 goal in campionato per il bosniaco, 15 dei quali firmati esclusivamente all’Olimpico.
LA REAZIONE – Il primo tempo praticamente finisce qui, perché per vivere una nuova emozione bisogna attendere il 34′, quando a rendersi pericoloso è l’Empoli. Filtrante di El Kaddouri, Marilungo riceve palla in ottima posizione ma spedisce clamorosamente alle stelle, divorandosi il pareggio.
LA RIPRESA – La seconda frazione di gioco si apre nel segno degli ospiti, che ancora con Marilungo vanno vicini all’1 a 1; bravo in questo caso Szczesny, che legge bene il cross di Pasqual e salva d’istinto sul tocco dell’attaccante.
IL RADDOPPIO – Neanche il tempo di rifiatare, però, che al 56′ la Roma è nuovamente avanti. Traversone di Perotti, sponda di Salah, girata col destro di Dzeko e Skorupski è battuto. Il n. 9 giallorosso sale così a quota 23, il che equivale a quota 33 complessivi.
EMOZIONI FINALI – Al 62′ Grenier prende il posto di uno stanco Perotti, ma ancor più degna di nota è la traversa colpita poco dopo da Salah, che cerca invano la gloria con un colpo di testa su assist d’angolo. Al 73′ la Curva Sud (finalmente) è tutta in piedi per accogliere Francesco Totti, che subentra all’altrettanto osannato Dzeko, mentre all’85’ è la volta di Juan Jesus, che rileva Fazio.
Dopo 4′ di recupero finisce una gara non proprio bella, ma vincente. Da stasera Spalletti ha a disposizione tre giorni (tre, come i goal da fare) per preparare un match decisivo, che si spera essere allo stesso modo poco emozionante, ma come minimo devastante. Per la Roma ovviamente.