L’avvento di Spalletti (finalmente!) alla guida tecnica della squadra non significa che lui possa effettuare miracoli. Ha trovato una situazione atletica e psicologica a dir poco disastrosa.
Certamente con due o dieci giorni di attività fisica non può riordinare ogni e qualsiasi aspetto deficitario. Personalmente ho trovato di cattivo gusto ed assolutamente impropri alcuni titoli sui quotidiani che, dopo il pareggio con il Verona, hanno scritto “Malgrado Spalletti….”. Forse si aspettavano, appunto, dei miracoli e ciò senza considerare il fatto che il nuovo tecnico abbia accettato il grave e difficile compito di risanamento generale e riorganizzazione della campagna acquisti/cessioni che, già di per se, merita un capitolo a parte.
Pertanto, cerchiamo di sostenerlo nelle sue azioni e senza l’assillo di individuare puntigliosamente pecche o errori. Accordiamogli la fiducia che assolutamente merita e concediamogli il tempo necessario per svolgere sapientemente e con grande sua determinazione il compito che si è assunto.
Teniamo anche conto che deve effettuare una ricostruzione pressochè totale andando a recuperare, veramente tra le macerie lasciate, elementi strutturali da poter impiegare nel novo progetto.
Non oso pensare che abbia letto alcuno dei miei pezzi e sicuramente non lo ha fatto essendo io solo un tifoso con quasi 76 primavere sulle spalle, ma quando ha espresso la necessità di rafforzamento della squadra ha “copiato” (passatemi il termine ed un secondo di gloria personale) la mia precedente frase dove auspicavo l’utilizzo di difensori Italiani di sicuro affidamento.
Anche sei si tratta di pura coincidenza, il fatto di avere gli stessi obiettivi mi gratifica enormemente e conferma la semplicità e la rigorosità di attuazioni di logica e sapiente realizzazione. Pertanto: grazie Spalletti e buon lavoro.
Buona, ora nuova, Roma a tutti i Romanisti.
Dario ’40