Roma-Bologna. Spalletti: “Sarà una partita difficile. Vogliamo confermare la nostra crescita”

Il tecnico della Roma Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma Bologna, gara valida per la 12a giornata di Serie A,  in programma domani sera allo Stadio Olimpico. Ecco le sue parole:

“Per ricordare tutti gli infortunati ci vogliono due giorni. Nura si allena con la Primavera, Mario Rui dalla prossima settimana si allenerà con la Primavera, Totti lavoro individuale, Manolas oggi individuale, in gruppo nella settimana di Bergamo, Florenzi riabilitazione, Emerson individuale, si spera di averlo a disposizione per Bergamo, Seck oggi rientra in gruppo, Fazio oggi rientra in gruppo ma va valutato, Paredes ha fatto i controlli e sono negativi per quello che riguarda maggiori complicazioni, trauma al ginocchio destro, si prova a iniziare ad allenare, ieri è stato fermo, non c’era la certezza, il suo è stato un trauma, non una distorsione, non uno stress distorsivo. Per Vermaelen nessuna ipotesi chirurgica, non ha bisogno di controlli e non li ha fatti, perché se ci fosse bisogno noi siamo aperti a chi ci può dare una mano. Lui aumenta la forza, il dolore resta tollerabile, un problema come la pubalgia richiede tempo e la prognosi non si può fare con certezza. Secondo noi siamo al punto dove sarà possibile riaverlo a disposizione in poche settimane, 2, 3, 4 o 5 a seconda di come risponde. Però siamo vicini alla soluzione, perché le risposte sono positive”.

Qual è la sua idea sul Bologna?
“L’ultima partita l’ha persa ma è stato in inferiorità numerica, giocando una buona gara. Donadoni sa dare un taglio di professionalità, di serietà, di qualità alle squadre che ha allenato. Una società forte, sta addosso ai giocatori, impone la cadenza, il ritmo della squadra. Sarà una partita difficile, noi pensiamo di poter usare questa crescita costante e poterla confermare e poter fare una buona prestazione nonostante qualche problema”.

Rüdiger sta stupendo tutti, può giocare la terza partita?
“Secondo me questa è una cosa che è corretta da porre, bisogna valutare. Perché in un recupero di un giocatore così c’è rischio nel fargliela fare. Bisogna sentire il ragazzo ed essere coscienti di quel che si fa. Lui ha avuto un infortunio serio, faremo attenzione”.

Più chance per Fazio?
“Se Fazio ce l’ho a disposizione lo faccio giocare, ma bisogna vedere. Se dice che sente indurire il polpaccio la valutazione dei 90 minuti è fondamentale. Molti ieri non si sono allenati, la loro sensazione è fondamentale, oggi faremo 15 minuti in palestra, 7 di rapidità, poi altra mezz’ora di palla, poi situazioni chiacchierate da fermi”.

La Roma fa 3,4 gol a partita all’Olimpico. Come si spiega?
“È naturale, ci è successo di vincere in casa con 4 gol dopo aver faticato per 80 minuti, trovando la rete che apre la partita e che crea un’inversione tattica. Poi vedo altre partite fuori casa, dove magari non abbiamo fatto risultato, vedo più equilibrio nell’andare a creare insidie o situazioni importanti da sfruttare, una cadenza corretta di creatività. Per cui un po’ di casualità in quello che si è detto c’è, poi può darsi che casa nostra ci faccia sentire più tranquilli. Ma in generale la squadra è cresciuta, è visibile. In alcuni elementi, ma nelle radici, è più radicata al nostro stemma, il nostro colore. Si vede qualcosa di diverso. È chiaro che durante le partite si evidenzia la fioritura perché un albero fa fiori e in base ai fiori di vede quant’è bello. Le radici però ci sono forti, c’è appartenenza, nell’ultima partita siamo andati forte a rifare subito gol e c’è capitata un’altra situazione importante prima del gol di Edin, si vede che prende la palla dopo l’1-1 per portarla a centrocampo. Fallo laterale al 90′ si batte velocemente per sfruttare i tre minuti per vincere la partita, quello che dico è la sensazione che ho avendo a che fare con questi giocatori, non è solo il mio pensiero ma anche la loro volontà, che era quella di vincere la partita, nonostante loro siano andati in vantaggio con una situazione creata bene”.

Il CT del Belgio non ha convocato Nainggolan, lui dice di essere in forma. Come sta?
“Ora è il Nainggolan che vogliamo, al di là dei gol si è fatto trovare pronto al doppio ruolo che gli chiedo sempre, parte da trequartista ma quando hanno palla gli altri deve fare il mediano, lotta, fa cominciare male l’azione avversaria. Ha passato un paio di partite, come penso sia fisiologico, con un rendimento un po’ più basso e la squadra lo evidenzia. Lui ora sta bene, è il guerriero che ci piace, ha fatto rivedere la furia che possiede e che deve trasferire e che dobbiamo prendere, in questo senso c’è sempre da portare qualcosa dentro di noi”.

Alla luce della crescita della squadra e in base all’emergenza, in questo momento la Roma può sostenere i quattro davanti?
“Sì, abbiamo calciatori forti. Magari ti capita di dover sostituire qualcuno in difesa e devi fare qualcosa di diverso e può accadere che concedi qualcosa sulla forza. Emerson ha fatto vedere che è cresciuto, è un giocatore da Roma, non si tiene qui per avere uno in più, lo puoi usare e avere il vantaggio che ti danno tutti i calciatori. Nell’ultima partita avevamo solo 4 difensori, ma era un reparto affidabile, sono giocatori che pososno stare in rosa. Noi non abbiamo problemi a dover fare il nostro gioco, a creare le nostre qualità, nonostante il fatto che se si sposta troppo il baricentro si perda equilibrio. La possiamo fare anche domani, la potremmo fare, perché di fronte c’è una squadra forte e senza Totti non abbiamo cambi davanti, se poi devi cambiare avere due che possono dare un’impennata a un pezzo di gara in cui non ti viene fuori il risultato è un’altra cosa a cui dobbiamo fare attenzione. Possono coesistere, questo 4-2-3-1 è nato in funzione dei giocatori che abbiamo, se si vede che Stephan fa rientri importanti ora, fa piacere dirlo, ne ha bisogno la squadra, Salah deve ugualmente fare oltre alle accelerazioni anche delle prese di posizione, deve essere il primo ad andare addosso a uno quando si fa il contropressing, questo permette agli altri di mirare in meno spazio il posto dove arriverà la palla, di mirare con più forza la zona dove si deve fare una chiusura preventiva. Fa tutto parte di questo equilibrio qui, nella domanda tattica ci sono queste considerazioni”.

Ha la sensazione che le squadre giochino contro la Juventus poco motivate o i bianconeri sono troppo forti?
“Non ho in mano situazioni dove possa andare a vedere quel che succede alla Juventus. Ho totale attenzione per le nostre situazioni, non siamo aiutati da niente e da nessuno, abbiamo giocato contro l’Empoli e il nostro portiere ha parato tutto, le partite sono tutte cariche di difficoltà, ho la sola possibilità di risposta in questa direzione. Non sono dentro la Juventus, non sono preparato”.

L’ultimo gol da fuori area di forza risale al match esterno contro il Carpi. È una soluzione che si prova un po’ poco?
“Abbiamo qualità per fare questo, ma la squadra funziona. A Paredes non è andata bene, è quello che ha più castagna, ha un tiro forte. Ci ha provato da fuori, non è tranquillo, si vede che lo cerca troppo spesso e non riesce a far vedere qualità. De Rossi è un altro che ha tiro da fuori, Perotti, Emerson lo hanno fatto, Nainggolan ha un tiro potentissimo. È anche casualità, ci abbiamo provato. Magari vedendo che la manovra funziona si anticipa meno la chiusura dell’azione, si va fino in fondo. Sono sempre i risultati che contano, ma è una soluzione che bisogna tenere presente perché è una cosa che fa saltare il problema della troppa densità avversaria”.

 

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