Perotti: “Mi manca tanto per essere un leader. Pjanic? Non ho mai giocato nel suo ruolo”

DA PINZOLO ANDREA FAGNANO – Al termine della seduta mattutina, spazio alla conferenza stampa di Diego Perotti. Il fantasista argentino ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo Pineta di Pinzolo. Di seguito le sue dichiarazioni:

Il mister ti ha detto qualcosa di particolare?
“Ho avuto la fortuna di giocare qua 5 mesi, fare la preparazione con la squadra mi ga conoscere quello che vuole il mister ma non mi ha detto niente di particolare, abbiamo fatto una partita ma non so ancora se giocherò come l’anno scorso o esterno. Sono a disposizione, voglio solo giocare”.

Ti senti leader della squadra?
“Mi piace giocare e sentirmi importante, e aiutare. Sono qui per aiutare la squadra, non mi aspettavo di giocare subito però per essere leader mi manca ancora tantissimo. Ho giocato solo 16 partite mi sembra, per essere leader devo giocare di più”.

Che ruolo può avere la Roma in questo campionato? La Juventus è irraggiungibile?
“Personalmente, dopo lo scorso anno, ho l’aspettativa di lottare per lo scudetto. Possiamo farlo, lottare con la Juve e qualsiasi squadra. Ho tantissima fiducia nei compagni”.

Strootman?
“Lo scorso anno mi avevano chiesto chi mi avesse sorpreso di più e ho detto Kevin. sapere che era stato tanto tempo senza giocare e vederlo allenarsi come se non fosse successo niente per me è stata una sorpresa. Per noi è un giocatore fondamentale, è un leader e parla con tutti, in una squadra è importantissimo”.

Spalletti?
“Ogni allenatore è diverso, ognuno ha la sua maniera di lavorare in campo e fisicamente. Mi sento bene, mi piace come ci alleniamo, lo stiamo facendo bene con lo staff. Stiamo facendo un bel ritiro, dobbiamo ancora andare in America ma arriveremo bene sotto l’aspetto tattico e fisico”.

Puoi far dimenticare Pjanic?
“Il suo ruolo non l’ho fatto quasi mai, l’unica cosa che voglio però è giocare e aiutare, se il mister pensa che io possa farlo lo farò senza problema. Ma non è il mio ruolo, però se è per aiutare sono pronto”.

Iturbe?
“L’ho conosciuto qua, Paredes a Dubai. Iturbe mi piace tantisismo, ha velocità, tiro e forza. Non decido io ma è un giocatore che può aiutare tanto, non se ne trovano con le sue caratteristiche. sarebbe bellissimo che rimanesse”.

Sul problema stadio.
“Mi piacerebbe conosdcere l’Olimpico con tuttui i tifosi, ho giocato sempre in stadi pieni e spero che quest’anno si risolva tutto per stare insieme, per noi è un aiuto sentire i nostri tifosi che cantano e ti danno quello che manca, magari alla fine della partita quando mancano energie”.

Qualche giovane che ti ha colpito? L’addio di Messi alla Nazionale?
“Me lo aspettavo, hanno parlato male di lui senza senso, hanno ammazzato il più forte dell’Argentina. Ogni gara che si perde è sempre colpa sua, ha fatto bene. Spero che torni e penso tornerà, come calciatore e tifoso spero che non sia definitivo. magari dopo le vacanze cambierà il suo pensiero. De Santis mi è piaciuto più di tutti”.

Pjanic ha detto: “Ho capito perché si vince alla Juve”. Avete parlato di queste dichiarazioni?
“Ho letto ma non ho sentito lui, non so se intendeva questo. Se lo ha detto è il suo pensiero, non voglio fare polemiche”.

Cosa cambia per te giocare senza Pjanic? Spalletti ti ha chiesto qualcosa di particolare?
“Pjanic era un grande calciatore, inventava e poteva sbloccare una partita con una giocata. Non averlo più è una perdita importante ma vogliamo continuare, il calcio è così, nessuno è indispensabile .Il mister non mi ha detto niente, ma sono a disposizone”.

L’anno scorso hai trovato spesso la porta: quanto ti ha aiutato Spalletti? 
“Ho sempre detto che mi mancava fare più gol, devo migliorare in questo e lavoro sempre con l’intento di arrivare in porta. Magari preferisco l’assist però devo trovare di più la porta, calciare di più e mi aspetto di segnare di più”.

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