Lo si vociferava da tempo, ieri è divenuto ufficiale: niente romanisti al San Paolo. Come si legge su Il Giornale (T. Damascelli), l’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive ha deciso che domani i residenti del Lazio non potranno assistere a Napoli-Roma. Dunque stadio riservato in esclusiva ai tifosi partenopei, con gli eventuali fans giallorossi costretti a camuffarsi per esserci, frenando però il tifo. E’ il paradosso del nostro calcio, la vergogna del sistema italiano e, di conseguenza, di un governo, sempre più inabile a gestire eventi sportivi le cui macchie, di fatto, appartengono a episodi avvenuti al di fuori dello stadio e per giunta in un’altra partita (Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia).
Un calcio fatto sempre più di norme, leggi e regolamenti pensati, scritti e imposti da chi, poi, ha il privilegio di presentarsi in tribuna grazie a biglietti o tessere omaggio. Lo Stato che interviene per limitare e non controllare.
E meno male che in campo ci vanno i calciatori e le squadre, perché il resto è pioggia acida che sta corrodendo il nostro calcio, fatta di gente arrogante che continua a seminare odio e sospetti, a volte per qualche euro in più, mentre l’Europa ci guarda con rabbia e pietà.