a cura di Massimiliano Spalluto
Nella storia delle sfide disputate all’ombra della Madonnina tra Milan e Roma, una delle più spettacolari è quella che ha luogo il 27 gennaio 1935. Gol, colpi di scena, emozioni a raffica in una gara fortemente condizionata dal terreno reso pesante dalla pioggia e dall’infortunio subito nel primo tempo dal portiere romanista Guido Masetti. Il punteggio finale sarà un rocambolesco ed avvincente 4-4. La Roma allenata da Luigi Barbesino non molla mai; sempre chiamata a rimontare raggiunge lo scopo con la grinta e lo spirito indomito che contraddistingue gli “eroi di Campo Testaccio”. Sotto di un gol, al 40° il portiere Masetti riceve una pallonata in faccia che lo costringe ad uscire.
Non esistono ancora le sostituzioni, arriveranno nella seconda metà degli anni Sessanta, ed allora la Roma gioca in dieci gli ultimi minuti della prima frazione. In porta va il “Professore” Fulvio Bernardini, che rispolvera così il ruolo in cui aveva debuttato appena tredicenne. Il pubblico presente si augura che il Milan possa approfittare di questa superiorità numerica e di Bernardini portiere per “causa di forza maggiore”… ma accade tutto il contrario: è la Roma a raggiungere il pareggio allo scadere. Rientra Masetti ad inizio ripresa, fortemente condizionato dalla botta subita ed il suo rendimento ne risente. Dal 3° al 7° minuto 3 reti: 2-1, 3-1 per i lombardi ed il 3-2. Sembra che da un momento all’altro si possa ristabilire la parità ma arriva il punto del 4-2. Il Milan non ha ancora vinto tra le mura amiche in questo torneo.
Gli spettatori di fede milanista pretendono a gran voce il quinto gol dei loro beniamini, il 5-2 sarebbe una garanzia ma, a questo punto, sono i capitolini a salire in cattedra. Con la rete di Frisoni che riapre le sorti del match il protagonista diventa allora il centravanti oriundo Enrique Guaita. Il “Corsaro Nero” spreca goffamente un rigore ma a pochi minuti dal triplice fischio si riscatta realizzando il gol del 4-4. Il pari finale non scontenta nessuno, tanti applausi e romanisti soddisfatti per la prova d’orgoglio offerta.
La formazione giallorossa concluderà il suo torneo al quarto posto. Si chiude il primo ciclo targato Renato Sacerdoti; l’energico presidente è costretto a cedere la mano al termine dell’annata, ritornerà al timone della società nel novembre del 1952. Il centravanti campione del mondo 1934 Guaita vince la classifica dei cannonieri facendo registrare il record di segnature tuttora imbattuto nei tornei a 16 squadre: totalizza 28 reti in 29 presenze.
Le due formazioni entrano in campo. il Milan con: Bonetti, Perversi, Bonizzoni, Rigotti, Bortoletti, Buila, Arcari, Stella, Moretti, Rossi, Silvestri. Di fronte la Roma con: Masetti, Gadaldi, Bodini, Frisoni, Bernardini, Tomasi, Costantino, Scopelli, Guaita, Scaramelli, Fusco. Chiamato a dirigere l’incontro il signor Scorzoni di Bologna. 12° angolo di Stella, la palla sfugge di mano a Masetti. Lesto Moretti ad approfittarne e mettere dentro. 40° tiro di Rossi e pallonata in viso per Masetti che rimane stordito. Esce dal campo, al suo posto tra i pali va Bernardini.
Ultimo minuto, galoppata di Fusco che centra per Scopelli che calcia, respinge Perversi. Sulla ribattuta è pronto Frisoni a firmare il punto del pari. Inizia la ripresa, rientra Masetti. Inizio shock per i giallorossi: al 3° tiro di Moretti, respinta di Bodini, Rossi raccoglie e gol. Solo due minuti ed il Milan va sul 3-1, azione personale di Moretti che elude la marcatura di Gadaldi e colpisce di destro. La Roma reagisce e dopo neanche un minuto accorcia le distanze. Scopelli serve Scaramelli che da oltre venti metri scaglia una sassata che non dà scampo, 3-2. 22° il Milan si allontana: Rossi lancia Moretti che firma la sua tripletta. 27° angolo per la Roma, sul traversone Bonetti esce a vuoto e Frisoni calcia al volo di sinistro insaccando.
38° nuovo corner per gli ospiti, traversone in area e Stella respinge con la mano, rigore. Batte Guaita debolmente, respinge Bonetti. Frisoni ribatte ma manda fuori. 41° punizione di Costantino, palla spiovente in area. Controllo difficoltoso di Guaita, tiro dell’attaccante giallorosso ed è il punto del definitivo 4-4.