L’allenatore del club toscano, Giovanni Martusciello, interviene in conferenza stampa alla vigilia di Empoli-Roma. Queste sono le sue dichiarazioni:
“I ricordi sono tutti piacevoli e me li tengo stretti perché sono ricordi bellissimi di annate cresciute alla stessa maniera: siamo arrivati a toccare dei livelli gran merito è di Luciano e la disponibilità che è riuscito a tirar fuori. Una cavalcata per me impensabile, l’effetto che mi fa è particolare, lo stesso fatto mercoledì a Napoli. Ho un rapporto molto stretto, bisogna vedere come reagisco ma è qualcosa di particolare e bello da vivere e assaporare“.
Cosa pretendere dalla gara di domani?
“Giocarcela a viso aperto, con serenità. Sapendo che la è decisamente più forte di noi ma con le squadre che sono più forti dentro ci devi mettere anche il sudore, la fatica, la sofferenza. Alla fine ti faranno correre e tu devi essere bravo a rispondere in questo senso. C’è un dislivello enorme e va colmato non solo con la tecnica e la tattica“.
Napoli e Roma giocano con lo stesso modulo.
“La Roma non ha un modulo fisso, la Roma dà l’idea di giocare con il 4-3-3 ma con i tre centrocampisti sembra che giochi con il 4-3-3 ma è come giocasse col 4-2-3-1 perché li fa ruotare e c’è sempre uno sotto la punta con gli esterni alti e la punta centrale che è Dzeko. Rispetto a Napoli ci saranno altre difficoltà. La differenza tra Napoli e Roma è che la Roma è in salute fisica e grande salute mentale rispetto al Napoli. Con la Roma sarà più complicata perché oltre alla qualità se non superiore al Napoli ha una salute mentale impressionante e fanno cose con leggerezza. Bisogna tirar fuori uno sforzo in più ma non si parte battuti dall’inizio”.
Spalletti l’ha definita un grandissimo allenatore.
“Da giocatore mi ha fatto crescere sotto l’aspetto tattico in maniera esponenziale e se penso che sono arrivato in Serie A è solo merito suo perché sa trasmettere tanto e ti fa credere di essere un giocatore forte. Prima dell’invasione di Spalletti non vedevo vie di uscita. Difficilmente sarei riuscito ad arrivare ai livelli perché mi ha trasmesso questo credere in me. Per me Luciano è un fratello maggiore, come lo è Corsi e come lo è Empoli. Questi aspetti vanno al di fuori della professione. Ho grande stima per l’uomo, se non è il primo è il secondo miglior allenatore in Italia, ma credo sia il primo. Batte le difficoltà, ci crede ed è straordinario”.
Ha visto Paredes cresciuto?
“Sì, molto. Ho visto la prima partita di Champions in casa e lui è stato preso come capro espiatorio. Da lì si è levato di dosso tutte le polemiche grazie a Luciano, in questo Luciano è veramente uno che trascina e le cose anche se sono nere te le fa vedere bianche. Paredes è cresciuto, a Roma è più complicato ma ha tirato fuori questa personalità che, abbinata alle sue qualità, viene fuori il giocatore straordinario che è”.