Roberto Mancini, ex tecnico dell’Inter, interviene a Romanews.eu su Francesco Totti e sulla partita dell’Olimpico in programma domenica alle 20.45 tra la Roma e i nerazzurri. Queste sono le sue dichiarazioni:
Il giorno del suo compleanno ha fatto gli auguri a Totti su Twitter: se invece dovesse fargli un regalo quale sarebbe?
“E’ difficile, magari una regalo che non posso fargli io ma che potrebbe farsi da solo: quello di riuscire a battere il record in Serie A visto che non è lontanissimo”.
Molti suoi coetanei hanno già appeso gli scarpini al chiodo, Francesco sembra non ne voglia proprio sapere: qual è il segreto della longevità di un calciatore?
“Diciamo che giocare fino a 40 anni è difficilissimo. E se Totti ci sta riuscendo è la dimostrazione del fatto che è sempre stato un professionista serio ed ha sempre fatto una vita da atleta, altrimenti sarebbe impossibile giocare alla sua età”.
Consiglierebbe a Totti di fare il dirigente o l’allenatore?
“Credo debba essere lui a decidere quello che potrebbe fare quando sceglierà di smettere di giocare. Non è una scelta semplice, ma Francesco saprà prendere la decisione migliore”.
Veniamo al calcio giocato. Roma all’inglese quest’anno: è arrivato Vermaelen, capitano dei “Gunners”, 5 stagioni all’Arsenal, un pedigree che profuma di Premier. Si dice che anche lei lo avrebbe voluto all’Inter: cosa le piace di questo giocatore?
“Conosco molto bene Vermaelen perché l’ho incontrato tante volte. Per me è un grandissimo difensore, può giocare in due ruoli, può giocare in una difesa a 3 o a 4, ha grandi qualità. Chiaramente ha avuto problemi fisici, però è una grande difensore secondo me.”
Tra i nuovi si sta mettendo in evidenza anche Fazio, 20 presenze con il Tottenham.
“Fazio è arrivato quando io stavo venendo via dal City, quindi ho avuto poche possibilità di incontrarlo”.
Poi c’è Dzeko, che lei conosce benissimo avendolo allenato al City: può essere l’anno della sua consacrazione alla Roma?
“Dzeko l’ho portato io al City dal Wolfsburg e per me è un grande attaccante. Ovviamente giocare in Italia non è facile per nessuno, quindi un anno di ambientamento forse ci vuole, ma sono convinto che quest’anno possa fare tanti gol, perché ha grandi qualità”.
Juan Jesus, dopo 109 presenze con la maglia dell’Inter, in estate ha cambiato squadra. Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?
“Juan Jesus è un giocatore tipo Vermaelen che può fare più ruoli, centrale e terzino sinistro. E’ giovane ancora, quindi ha ampi margini di miglioramento. Sono convinto che a Roma possa migliorare quello che ha fatto vedere all’Inter dove ha giocato tanti anni. Penso che non solo possa migliorare ma possa anche riguadagnare la nazionale brasiliana”.
Domenica c’è Roma-Inter: come arrivano le due squadre alla sfida, entrambe non sono partite bene in campionato.
“Credo che l’Inter ci arrivi meglio, perché almeno in campionato arriva da due vittorie e un pareggio, per cui psicologicamente può stare meglio a meno che non accusi il colpo dopo la sconfitta di ieri in Europa League. Ma questa è una sfida sempre un po’ fuori dalle logiche perché si incontrano due grandi club. Per tanti anni Inter e Roma si sono giocate il campionato, è sempre una bella partita”.
Sarà all’Olimpico?
“No, non sarò all’Olimpico”.