La Roma: tante speranze, poche certezze, alcuni interrogativi – di Dario ’40

Ho scritto questo articolo dopo Palermo, credo sia attuale anche dopo l’opaca prestazione di ieri


Premesso che:

– il nostro amore non subirà mai flessioni o incertezze

– la speranza ci sostiene sempre e ci auguriamo un futuro migliore

– il futuro, anche se incognito, si determina in base al passato ed al presente, a meno di miracoli, ma questo è un altro aspetto

Considerato che:

– abbiamo una squadra soggetta a tanti infortuni e tante squalifiche, altre da partenze, peraltro programmate, di atleti per competizioni extracontinente

– concediamo agli avversari, ed ormai con una preoccupante frequenza, agevoli opportunità di farci gol ad inizio partita (Atalanta, Sassuolo, Palermo)

–  la strada per le nostri azioni ha costantemente un andamento orizzontale e troppo spesso verso la nostra zona e non quella avversaria

Per tutto quanto sopra premesso e considerato vediamo, se possibile e condivisibile, di elencare le poche certezze:

– siamo al 2° posto in classifica, consapevoli che per il 1° possiamo sperare in cali fisici dei codici a barre, in miracoli, in “noi” che torniamo ad essere come qualche mese fa

– abbiamo un organico di tutto rispetto ma poco determinato in alcuni elementi

– possiamo ritornare nella massima competizione europea  anche nella futura stagione con elevati benefici economici… Almeno quelli

– aggiungiamoci almeno una delle coppe per le quali siamo ancora in competizione


Non è tanto ma nemmeno poco, no?!

Ora mi pongo alcuni interrogativi:

– Perchè lasciamo sempre un tempo agli avversari?

– Perchè iniziamo la partita sempre svagati e distratti come se fossimo ancora nella fase di riscaldamento?

– Perchè molti nostri atleti partono, palla al piede, e tentano reiterati ed impossibili dribbling che portano al nulla ed avviano sempre contrattacchi avversari?

– Perchè la palla non viene più scambiata rapidamente ed in senso verticale?

– Perchè non attiviamo il pressing fino dentro l’area avversaria?

Eppure il nostro tasso atletico e la funzione atletica sono molto elevati. Forse gli schemi di gioco da attuare sono difficili o sono vaghi? Semprechè esistano, questo non lo so… Forse mancano le motivazioni? Ma quale altre possono essere oltre a quelle già note?

Noi il nostro compito di amorevoli tifosi lo svolgiamo sempre e comunque, cosa altro possiamo fare?

Comunque la Roma si ama ed io la amo!

Buona Roma a tutti i romanisti.


Gli altri? Ci stanno semrpe molto lontani

Dario ’40

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