“La Roma: tante perplessità” – di Dario ’40

Lasciata trascorrere una sufficiente quantità di ore, necessarie ad assorbire il risultato di Liverpool, mi dispongo a ricercare quel giusto equilibrio per tentare di rivivere con distacco quell’incubo ad occhi aperti. Inevitabilmente sorgono alcune perplessità riguardanti l’approccio alla partita.

Naturalmente e con il massimo rispetto verso i tecnici, non oso muovere alcuna critica ma solo esprimere un pensiero da tifosi che, comunque, accetta serenamente la sconfitta, peraltro molto meno clamorosa di altre subite in campo europeo.

Ecco le perplessità:

  • il modulo adottato a Roma contro il Barcellona ha funzionato in maniera perfetta ma questo proprio in relazione al tipo di gioco dei catalani
  • lo stesso modulo non ha funzionato in Inghilterra perchè il Liverpool svolge un gioco basato unicamente sulla esasperata velocità delle azioni, fatto per noi risultato letale
  • sulle qualità di Salah ne avevano certezze ma abbiamo dimenticato, quando era nella Roma, le difficoltà che incontrava nell’affrontare squadre racchiuse in difesa.

E noi?! In osservanza delle nostre attitudini, tutti all’attacco ed i contropiede avversari non si contano più.

Questo risultato non scalfisce minimamente il nostro percorso europeo che rimane e conferma sempre la nostra costante crescita. La partita perfetta l’abbiamo già disputata e contro un avversario ben più titolato dei Rossi inglesi; ma questo non vuol dire che non possiamo disputarne un’altra. Allora con fiducia, lucidità, coraggio e determinazione prepariamoci all’incontro di ritorno; rimane comunque una inconfondibile realtà: comunque vada noi e solo noi siamo la ROMA!

A proposito di Roma, come città e squadra, occorre fare una riflessione per quanto accaduto fuori dallo stadio del Liverpool. Se si conferma la responsabilità dei nostri “tifosi” circa le gravi ferite riportate da quel povero signore, sarà bere far sostenere un accurato esame psicologico a quanto si recano in trasferta per sostenere la roma per insegnare loro che:

  • La Roma non necessita di tifosi violenti né in casa né fuori
  • Nell’evidenziare e mettere in mostra i simboli di Roma non si manifesta solo la fede sportiva ma si da il segno di appartenenza alla Capitale del mondo.
  • Roma città, in quanto tale, non necessità di pubblicità negativa né la Roma, come squadra, deve subire provvedimenti punitivi solo perchè alcuni dementi hanno agito in maniera scellerata, ovviamente se confermata.

Possibile che non si riesca a capire che essere tifosi della Roma, anche e principalmente per scelta di vita, è un privilegio,una dote, una qualità irrinunciabile da non offendere, non trascurare, non deludere, non tradire mai in nessun modo.

Buona Roma, comunque amata, a tutti i Romanisti.

Dario ’40

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