Troppo facile, troppo semplice la battuta per lasciarmela sfuggire.
E’ proprio nei due incontri con la compagine di Ferrara (proprio Ferrara, non Madrid, Barcellona o Londra) che si identifica la mediocrità della stagione in corso da parte della Roma.
Cosa hanno messo in campo quei giocatori che ci hanno rifilato quattro reti ricavandone sei punti?
Semplicemente la determinazione, la voglia di vincere, il furore agonistico , il rispetto per la loro maglia.
Elementi essenziali ed indispensabili ai fini del raggiungimento del loro primario obiettivo: la salvezza; obiettivo al quale noi stessi abbiamo dato il massimo contributo.
Certo elementi non totalmente sufficienti per il conseguimento di risultati positivi ma, come abbiamo visto, alcuni di quegli atleti hanno mostrato qualità tecniche di elevatissimo livello internazionale, sempre agevolato dalla scarsa consistenza agonistica di alcuni dei nostri tra i quali, non meno di quattro di loro, sembravano capitati in campo per puro caso, distaccati dal gioco, abbigliati da calciatori come se fosse solo una mascherata carnevalesca.
Ora tutti i media, parlando ed argomentando sapientemente sulla Roma, lanciano un allarmante pericolo causato dalla possibile mancata partecipazione alla prossima competizione europea di maggior livello; pericolo derivante dal non ricevimento delle somme assegnate alle squadre partecipanti a quel torneo.
Se abbiamo ben capito si tratta di bilanci economici.
Ora se andiamo ad analizzare come sono state impiegate le ingenti somme ricevute dalla partecipazione alle due precedenti competizioni europee, quella della passata stagione e quella attuale, dalla quale siamo usciti per mano del Porto, ci accorgiamo che sono state spese, almeno così sembra, per una campagna acquisti a dir poco comica.
Come se non bastasse, l’abbiamo incrementata anche con quelle incredibili e dannose cessioni.
Se questo è il deludente risultato pratico, per intenderci quello sportivo, auspicato dalla società, sarebbe molto più coerente non tentare di partecipare al prestigioso torneo europeo.
Perchè se l’obiettivo primario è solo quello di avere il bilancio in ordine, a me tifoso non interessa proprio nulla; non è propriamente la ragione per la quale amo la Roma da oltre 70 anni.
Sarebbe molto più logico ed onesto, proprio per rispetto della tifoseria, di avviare un sano progetto basato esclusivamente sull’organizzazione attuale, ovviamente senza i giocatori più blasonati e deludenti dell’ultima campagna acquisti, incrementandolo con elementi giovani, volitivi, affamati di calcio.
Non sarà certo un percorso così sano a disamorare la tifoseria che, da sempre, ha mantenuto inalterata la sua fede giallorossa.
L’attuale dirigenza dovrebbe avere l’umiltà di leggersi la storia della Roma per verificare come i suoi sostenitori l’abbiano sempre e costantemente amata ricevendo, in cambio, rarissime soddisfazioni ma ampiamente sufficienti a mantenere l’impegno affettivo.
Visti gli accadimenti, sono lieto che il DS spagnolo sia tornato a Siviglia; vorrei che non dimenticasse a Trigoria il voluminoso bagaglio a mamo, costituito dal francese campione del mondo; anche perchè di ingombranti fardelli il DS ne ha riempito il deposito societario.
Buona Roma da rifondare a tutti i Romanisti.
Dario ’40
2 commenti
BRAVO CARLO ZAMPA, ANCHE IO, COME TE, AMO LA ROMA DA OLTRE 70 ANNI. IL PROSSIMO 12 APRILE SARANNO PER ME 83 PRIMAVERE . LA PRIMA VOLTA CHE MI ACCOMPAGNARONO A VEDERE LA ROMA DOVEVO AVERE 6/7 ANNI. HO UNA GRANDE NOSTALGIA DELLE TUE MEMORABILI RADIOCRONACHE MA, QUANDO POSSO, TI ASCOLTO SEMPRE CON PIACERE SU RETE SPORT. UN CARO SALUTO MARIO
Un abbraccio a te, caro Mario, e sempre FORZA ROMA!!!
Carlo