Prima della penultima pausa per gli impegni internazionali la Roma veniva da una serie di quattro vittorie consecutive, quindi ottimale. Alla ripresa sembrava che tutto fosse stato offuscato da quella interruzione e le prestazioni sono state come lo erano in precedenza.
A Napoli abbiamo mancato la vittoria, non per sfortuna, ma è sembrato per la paura di ottenerla. A Firenze, pur manifestando una superiorità nel gioco, abbiamo raccolto solo un punto. A Mosca, pur vincendo, siamo stati presi dallo stesso timore di vittoria e gli avversari, ridotti in dieci, hanno prestato notevoli minacce alla nostra porta.
Finalmente, contro la Sampdoria, abbiamo fornito una prestazione alla nostra altezza. Quali sono le osservazioni che derivano dalle elencate partite? Sono, personalmente espresse, le seguenti:
- Dove passiamo in vantaggio, Napoli esclusa, dobbiamo essere in grado di chiudere la partita a nostro favore, esattamente come fanno le grandi squadre e senza timori reverenziali o titubanze di varia natura. Senza questa volontà manca sempre qualche cosa per entrare nel novero delle grandi.
- Dove esprimiamo un gioco superiore agi avversari, vedi Firenze, risulta del tutto inutile se non si fanno gol; ulteriore sottolineatura che ci tiene lontani dall’elite nazionale ed europea; quando si può si deve vincere.
- Questo non vuole dire sottovalutare facendoci prendere dalla reiterata e segnalata supponenza (vedi Bologna e Spal).
Naturalmente non significa mancare di rispetto agli avversari ma solo ed esclusivamente mettere in atto la nostra determinazione nel voler conseguire la vittoria.
In sintesi manca ancora questa essenziale componente per approdare ai massimi traguardi.
Occorre sottolineare due aspetti molto positivi che stiamo attuando. Il primo è nel costante abbassamento dell’età media dell’organico della squadra e questo, salvo svendite a favore di altre squadre, è una garanzia per il futuro.
L’altro aspetto è che Schick (l’ho scritto bene si?) abbia segnato un gol. Certo l’attesa è stata memo spasmodica e preoccupante di quella nella quale era caduto l’intero Paese per la iniziale astinenza da gol del pluridecorato CR7 ma noi, nella nostra dimensione, non pretendiamo il coinvolgimento generale nelle problematiche che ci riguardano.
Ora, con la pausa internazionale, non ci resta che sperare che i nostri, al loro rientro, ritrovino immediatamente la determinazione mostrata contro la Sampdoria.
Buona Roma senza paure e timori a tutti i Romanisti.
Dario ’40