“La Roma: immagine bella e futuribile” – di Dario ’40

Il finale di campionato, per noi atipico ed inquietante anche senza la pandemia, ci ha donato vari successi che, certamente, hanno un valore ma dovrebbero essere interpretati in prospettiva futura andando a fare un vero tesoro degli insegnamenti tratti.
Mi spiego. Nell’ambito dell’organico degli atleti si individuano facilmente quelli che ne sono entrati a far parte attratti solo dai lauti compensi o magari dal fascino della nostra città; forse erano al limite delle risorse fisiche o anche perchè privi di motivazioni e di scarse capacità tecniche ed agonistiche.

Ma chi li ha ingaggiati non se ne è accorto; appare strana questa eventualità. Al contrario abbiamo assistito al procedere ed affermarsi di altri nostri giocatori che, seppure utilizzati con discrezione, hanno dato il loro apporto alle ultime vittorie.

Per interpretare correttamente gli insegnamenti ricevuti ci affidiamo ad un esempio campagnolo dove un contadino, possessore di un terreno fertile, lo cura e lo semina per ottenere grano; ebbene, al momento della mietitura svende il suo prodotto come fosse superfluo per acquistarne di analogo a costi elevati che, invece, è di dubbia qualità rispetto al suo.

Sarà pure un bravo contadino ma certamente non è capace di curare i propri interessi; forse non è così sprovveduto come sembra ani, da quel commercio, apparentemente incanto, ne trae benefici economici occulti.

Il semplice significato dell’esempio ci porta a meditare sul fatto che i prodotti calcistici del nostro vivaio non sono assolutamente inferiori a quelli di altre squadre come l’Atalanta ed il Sassuolo quindi vanno inseriti e gestiti separatamente nel complesso della prima squadra; si potrebbe obiettare che Zaniolo non è un nostro prodotto ma, non sempre, ci capita di acquistare un giovane le cui qualità non sono state intuite dalla società di provenienza, anzi, quando abbiamo ingaggiato giovani stranieri, il più delle volte ci hanno rifilato vere fregature.

Seguendo tale proposito, peraltro a basso costo, si apre alla Roma un futuro estremamente incoraggiante e di lunga durata. Certo la squadra non può essere composta solo da giovani di belle speranze; la sua struttura portante deve, necessariamente, essere costituita da giocatori di affermata esperienza e caratura internazionale che, se andiamo a vedere, alcuno già militano nelle nostre file ed ai quali, affettivamente, vorrei rivedere inserito Alessandro Florenzi che, pur con lievi limiti tecnici, ha sempre messo in campo qualità agonistiche talvolta anche più necessarie di quelle tecniche.

Mi venga perdonato l’afflato romantico che mi induce sempre ad immaginare una Roma di soli romani ma, anche se provenienti da altre parti, per sempre devoti ed affezionati alla maglia che indossano.

Si rimane nella certezza che la società, non dico la proprietà perchè troppo lontana anche affettivamente, riesce ad intuire l’intendimento espresso, nel troveranno giovamento tutti noi tifosi ma anche le casse aziendali che non dovranno essere svuotate, semprechè qualche valore lo contengano in termini di liquidità finanziaria, per acquisti dubbi ed immeritati ed elevatissimi stipendi.

La tifoseria giallorossa non è animata dalla fretta di successi, troppo abituata a facili promesse e delusioni certe ma, se vedrà il progredire di un sano e vero prospetto di crescita, sinceramente accetterà qualche sconfitta con la solita indiscutibile fede.

Buona Roma a tutti i Romanisti che guardano al futuro, sempre e comunque giallorosso!

Dario ’40

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