Mi permetto di esprimere un sentimento di assoluto distacco e di diversa percezione emozionale tra la Roma e la nazionale Italiana. Certamente non per spregio nei riguardi di quest’ultima ma perchè, ormai, avverto da anni una totale forma di indifferenza verso le prestazioni azzurre.
Forse sono caduto in un banale errore emotivo e passionale ma l’ultima emozione l’ho avvertita nell’ormai lontano mondiale berlinese, naturalmente per la vittoria finale ma principalmente per la sontuosa e magistrale presenza, in quella squadra, dei nostri capitani, quello di recentissimo passato (e qui la lacrima è doverosa) e quello odierno. Le loro prestazioni furono determinanti ai fini del risultato finale; ma le cronache sportive gli assegnarono ruoli marginali rispetto a quelli di altri atleti.
E’ mio totale convincimento che se i nostri avessero militato in altre squadre, specialmente zebrate, ancora oggi sarebbero alla ribalta dei notiziari. Non vuole questa essere una forma di difesa dei nostri indiscussi campioni perchè non ne hanno alcun bisogno ma da sempre sembra che la Nazionale assuma, in forma necessariamente integrata, le sembianze della compagine torinese e da questi derivi ogni possibile confezionamento della squadra azzurra.
E’ assolutamente inconfutabile la realtà che quella squadra sia da anni l’incontrastata vincitrice del nostro campionato, ma un conto sono le cose interne, altro aspetto quelle europee e mondiali.
Appare indubbiamente arduo il compito del nostro commissario tecnico, chiunque esso sia, allestire una squadra di giocatori italiano quando nelle compagini la maggior parte degli atleti sono stranieri. Forse sbaglio, ma sembra che le più forti squadre di club (Real Madrid e Barcellona), pur avendo in organico campioni di altri paesi, abbiano una concreta disponibilità di spagnoli.
Da noi è totalmente diverso ed allora ecco che le prestazioni nazionali diventano sempre più incerte e modeste, senza nulla togliere al valore delle compagini messe in campo, ma questa è la realtà dei fatti.
Da questo probabilmente sorge la necessità di schierare continuativamente sempre gli stessi giocatori senza avere il tempo né la pazienza di creare una rosa che veda atleti di più recente generazione e dare loro il tempo necessario per progredire ed amalgamarsi, magari guidati da un tecnico indipendente da antipatie, simpatie e pressioni esterne.
Fortunatamente, per noi, la Roma esiste e si va arricchendo di atleti romani; nulla sportivamente può essere più soddisfacente.
Comunque auguri Italiani alla Nazionale, qualunque essa sia… ma la passione è un’altra cosa.
Buona Roma giallorossa a tutti i Romanisti.
Dario ’40