Chiariamo subito: conoscere i propri limiti non significa avere risorse o capacità ridotte ma bensì avere l’esatta cognizione dei relativi valori.
La squadra attuale ha dimostrato, più volte, di essere competitiva per i tornei europei di secondo e terzo livello ma non per il primo che, se per alchimie calcistiche dovesse essere conquistato al termine di questa stagione, porterebbe notevoli somme nelle casse societarie, salvo poi vedere come spenderle…
Qualche nostro limite si era già notato nella partita di ritorno a Leverkusen dove, equilibrato lo 0-2 dell’andata, grazie ai due rigori di Paredes (giocatore forse troppo nervoso ma ritrovato e riqualificato grazie all’abilità ed alla competenza di Daniele De Rossi) i tedeschi erano solo in attesa di ricevere il colpo di grazia.
Ma noi, proprio con i più affidabili giocatori ci siamo purtroppo fatti un autogol. Nessuna colpa per Mancini, il più tecnico e concentrato dei nostri, tantomeno per il portiere (vera scoperta di De Rossi). Sempre più un enigma il centrale inglese di difesa, entrato da poco ma sempre più misterioso.
Che il Bayer fosse quasi pronto a soccombere è dimostrato da quella volgare sceneggiatura di quel loro giocatore a fine partita…
Ma noi siamo superiori anche alle provocazioni ed alle prese in giro.
Buona Roma a tutti i Romanisti la cui fede giallorossa non conosce limite nè confini.
Dario ’40