Nella storia della Roma ci sono state sempre due inconfutabili certezze:
– Il grande amore della tifoseria per la squadra in ogni omento e in ogni circostanza. Sia nelle occasioni più negative (la colletta del Sistina, la finale persa ai rigori contro il Liverpool) sia nelle occasioni più felici quali gli scudetti e Coppe Italia vinte, l’emozione della finale con il Liverpool ed altri ancora.
Bene, l’amore e l’affetto non sono mai venuti meno e le rare contestazioni erano solo la prova di tanta fedeltà.
– Nessuno tra dirigenti, tecnici e giocatori che si sono avvicendati negli anni, ripeto nessuno, ha nai lanciato proclami di vittoria reiterati. Semmai sono state espresse speranze di vittoria, mai certezze assolute.
Alla luce dei fatti attuali e delle timide prestazioni espresse, laddove sembra che il pareggio sia la meta massima raggiungibile, peraltro sempre in salita, sarà bene tenere intime le speranze, anche confidando in uno scadimento di chi ci precede, non emettere reiterati proclami e mantenere ben saldo il 2° posto-
Ovviamente dobbiamo, com’è per tutti, tentare di migliorarci ed allora vediamo di predisporre un vero progetto per la prossima stagione senza rincorrere e pagare, sia pur a lunga scadenza, elementi che non vengono mai utilizzati; se per la panchina è obbligatorio un numero minimo di atleti, mettiamo quelli della Primavera e ciò senza acquistare atleti di indubbio valore ma, ad oggi, usati solo come prova-panchine.
Buona Roma a tutti i Romanisti.
Gli altri? E chi sò?!
Dario ’40