“La Roma: ancora quel timore reverenziale” – di Dario ’40

Ho scritto questo pezzo dopo la partita contro coloro con maglia a codice a barre… come sempre, ormai da anni, quando li affrontiamo dedichiamo gran parte del tempo per manifestare un inquietante timore reverenziale  che sembra impedire la fluidità del nostro atteggiamento individuale e collettivo, Come fosse un atto dovuto dal quale non possiamo assolutamente sottrarci. L’unica manifestata differenza tra noi e loro si riscontra in due analoghi episodi ma dalla diversa conclusione:

  • colpiscono una traversa e la palla torna puntuale e precisa sui piedi di un loro giocatore
  • colpiamo la stessa traversa e la palla prende una direzione sbilenca.

Tutto si identifica in una pura e semplice questione di cu… fortuna. Nulla di più.

Anche se è parsa troppo plateale la gioia manifestata dagli ex per la vittoria. Evidentemente quando giocavano con noi non percepivano l’affetto a loro dedicato e quella contentezza è stata, per gli stessi, una forma di rivalsa. Certamente fatti loro e della sicura professionalità mostrata ma vuol dire che, della signorilità giallorossa, non gli è rimasto niente.

Comunque, quella partita non è altro che un passo del lungo cammino ancora da percorrere. Occorre comunque rilevare che le nostre tre sconfitte in campionato, (ancora non commento quella di ieri) sono dovute agli incontri con le squadra che attualmente ci precedono nella classifica; non è una coincidenza o una casualità perchè anche con il Napoli e cn L’inter, anche se con misure notevolmente inferiori, qualche evidente segno di sudditanza psicologica lo abbiamo mostrato.,
Ebbene questo quasi remissivo atteggiamento è l’esatto contrario della supponenza messa in atto con Genoa, Chievo e con il Sassuolo. Entrambi hanno la stessa conseguenza negativa: ci sottraggono punti.

Allora occorre, sempre tenendo in massima considerazione ogni avversario, fare in modo che da un lato si facciano esercizi mentali di autostima e dall’altro esercizi di umiltà.

Attuando sapientemente queste azioni si raggiungerà il sano convincimento che, sulla carta, non siamo inferiori né superiori a nessuno unicamente perchè siamo la Roma. Ogni partita va affrontata come se fosse la più importante; poi il campo ci darà le ragioni che ci competono e che meritiamo.

In sintesi, basta essere noi stessi, semplicemente e puramente,

Buona Roma a Tutti i Romanisti.

Dario ’40

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