Tre domande con… Nicola Piovani

Maestro, nel ringraziarLa per il tempo che ci dedica, La disturbiamo per farLe alcune domande sul suo essere tifoso della Roma. La rubrica che andremo a pubblicare si chiamerà “Tre domande con…” dedicata ai tifosi della squadra giallorossa, tra le cui fila possiamo vantarci di avere un’icona come Lei.

Qual è il suo più bel ricordo legato alle vicende della Roma?

“Dei tempi più recenti ricordo una trasferta  a Lione, con i miei due figli: 0-2, gol di Totti e Mancini. Il giorno della partita, passeggiavamo per Lione e i lionesi ci individuavano – i miei figli avevano cappelletti e sciarpe d’ordinanza  – e ci dicevano: ”Ma ce ci siete venuti a fare? Non toccherete palla!” Io non traducevo tutto ai miei figli, ma si sentiva la tensione. Poi la sera ci godemmo la vittoria e la partita perfetta di Spalletti. C’era anche una bell’aria in quello stadio…

E’ mai stato un assiduo frequentatore dello stadio? Se si, in che settore? Se no, come mai?
“Sono un frequentatore saltuario e, ultimamente, non ho avuto molto tempo. Qualche anno fa condividevo con i miei fratelli un abbonamento in tribuna Tevere. Mio figlio Rocco quest’anno ha comprato un abbonamento in curva sud, sull’onda dell’entusiasmo condiviso in famiglia per il ritorno di Zeman.”

Negli ultimi anni si sono susseguiti diversi allenatori sulla panchina della Roma. Analizzando solo quelli dal dopo Capello in poi, ce n’è stato uno che l’ha particolarmente colpita dal punto di vista tecnico, o caratteriale oppure comportamentale o per tutti e tre i fattori citati?

“Ho ammirato moltissimo il lavoro di Spalletti e mi è dispiaciuto molto quando è partito. Poi, anche se vi farò sorridere, non mi dispiacevano affatto certe qualità di Luis Enrique. Ma le sue qualità non bastavano per ottenere risultati a Roma. Il calcio italiano è più complesso delle sue idee teoriche. La prossima stagione però promette molto bene: credo proprio che l’inossidabile Zeman ci darà molte soddisfazioni. Sono però importanti due cose: una, non sovraccaricare le attese, per evitare contraccolpi depressivi. E poi è importante che gli arbitri si comportino onestamente verso Zeman, cosa che, come sapete, in passato non accadde. Ricordate quanti punti ci rubarono nel ’99?”

Ci permettiamo di inserire una domanda di riserva… senza tuttavia voler approfittare della Sua disponibilità.
Le è mai capitato di esibirsi in concomitanza di una partita importante della Roma (se si, come andò a finire quella partita) o rientra nella schiera di tifosi che prima di fissare una qualsiasi data consultano il calendario della propria squadra?

“E’ capitato, e come sempre succede abbiamo fatto le prove sul palco mentre la radiolina dei tecnici ci teneva informati sul risultato. Però le date dei concerti l’agenzia le fissa in libertà: il lavoro ha la precedenza.”

Si ringrazia per la collaborazione il Maestro Piovani e la sua addetta stampa Daniela Bendoni.

Intervista realizzata da Flavia Miglietta

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