Ancora complicazioni, nonostante il sì della Raggi. Come riporta l’Ansa, dalla Regione Lazio è arrivata oggi una “pronuncia non favorevole” di compatibilità ambientale rispetto al vecchio progetto dello Stadio della Roma. E’ quanto si legge nella determinazione G02533 della direzione regionale Valutazioni ambientali e bonifiche.
Il documento è proprio in queste ore in valutazione nella Conferenza dei servizi, e riguarda il appunto ‘vecchio‘ progetto. In Conferenza dei Servizi sta emergendo la disponibilità di revisione di tale pronuncia alla luce del nuovo progetto e delle eventuali integrazioni documentali. Le valutazioni sono contenute in una corposa istruttoria tecnico-amministrativa di oltre 80 pagine, allegata alla determina, che, aspetto per aspetto, esamina i singoli punti che hanno portato a tale pronuncia.
Nel frattempo, un residuo gruppo di persone (praticamente due) appartenente al comitato “Difendiamo Tor di Valle dal cemento” si è riunito in via del Giorgione per protestare contro il progetto. Questo il loro slogan: “Cemento+mattone = devastazione che c’entra col pallone”. La protesta è durata un’ora circa.
Ma ecco la nota del Codacons:
“Nel corso della Conferenza dei servizi indetta oggi sullo Stadio della Roma, il Codacons ha chiesto di chiudere la Conferenza e aprirne una nuova, relativa al nuovo progetto che il Campidoglio dovrà varare. Per l’associazione, infatti, non è possibile alcuna pronuncia da parte degli enti coinvolti su un progetto che è stato ampiamente superato dopo gli accordi tra Comune e proponenti, e occorre chiudere l’attuale Conferenza dei servizi per convocarne un’altra, con lo scopo di valutare il nuovo piano di Tor di Valle. Troppi poi per l’associazione i quesiti senza risposta: al momento non è dato sapere se il nuovo progetto sullo Stadio della Roma preveda o meno la demolizione dell’ex ippodromo, per il quale il Mibact ha posto il vincolo. Il presidente Carlo Rienzi, presente oggi alla Conferenza in rappresentanza del Codacons, ha posto la domanda ai proponenti, che però hanno rifiutato di fornire risposta. Grave mancanza di trasparenza poi da parte della Regione Lazio, che ha fornito i documenti sul progetto di Tor di Valle solo ad alcuni soggetti e non a tutti, vietando la registrazione audio o video dell’incontro, in violazione delle norme che prevedono la ripresa di eventi di interesse pubblico”.