Continua il nostro appuntamento con la rubrica “Tre domande con…”. Alla vigilia del match Fiorentina-Roma, la redazione di Popolo Giallorosso ha contattato in esclusiva Angelo Giorgetti, prima firma della Nazione di Firenze. Ecco le sue dichiarazioni ai nostri microfoni:
Salve Signor Giorgetti, la Fiorentina viene da due sconfitte, contro il Napoli in campionato, e contro il Lech Poznań in Europa League. Com’è la situazione in casa dopo questi due passi falsi?
Ma, Giovedì è stata una sconfittta particolare, hanno giocato nomi diversi rispetto alla partita di Napoli. Ha fatto una buona figura. E’ stata una Fiorentina alternativa, giustamente Sousa secondo me è rimasto deluso da qualche giocatore perchè si aspettava un atteggiamento diverso. Con la presenza di questa competizione interna per potersi guadagnare un posto da titolare, partite come quellla di Giovedi diventano un’occasione da sfruttare per chi ha meno minutaggio. Il clima certamente non risente di questa sconfitta anche se c’è molta delusione, secondo me la Fiorentina ha fatto anche qualche calcolo in vista della partita di Domenica.
Domani Fiorentina e Roma si giocano il primato al Franchi. Quale potrebbe essere secondo lei, la chiave per sbloccare il match da ambo le parti?
E’ una partita impronosticabile, io penso che la Roma è fortissima ha grandissimi giocatori in ogni reparto, un attacco che fa paura. La Fiorentina ha però dimostrato di essere consapevole di poter giocare contro tutte, è una squadra che quando va in campo con i migliori giocatori sa sempre cosa fare. Gestire situazioni diverse fase difensiva sa chiudersi molto e ripartire con grande velocità, ha trovato anche un giocatore come Kalinic, un centravanti di grande spessore cercato in un campionato abbastanza periferico. Non so se ci sarà una chiave specifica, nel senso che sarà una partita molto aperta, dove la Fiorentina giocherà con molta attenzione e almeno otto giocatori diversi rispetto al match di Europa League. La chiave potrebbe comunque essere una grandissima attenzione tattica per poi colpire al momento giusto.
I riflettori saranno sicuramente puntati su Mohamed Salah. Che accoglienza riceverà il giocatore? Secondo lei come si risolverà la vicenda con la Fifa?
L’accoglienza è scontata, sarà bollente, hanno già venduto diversi fischietti, immagino quando toccherà palla ci saranno manifestazioni d’ostilità molto concrete. Visto come sono andate le cose, devo dire che la Fiorentina ha un pò di responsabilità, lei stessa ha ammesso di esser stata un pò troppo disinvolta. L’anno scorso dichiarando più volte che sarebbe rimasto Salah, anche per motivi che a Firenze ancora non abbiamo ben capito, perchè c’è stato un cambio di procuratore, un cambio di atteggiamento e un cambio di allenatore. Ci sono state cose che non sono state dette fino in fondo, poi Salah ha cambiato atteggiamento per cui i tifosi l’hanno presa malissimo, è chiaro che che lui ha fatto i suoi interessi è chiaro che tornando a Firenze sarà accolto male. Però credo che l’abbia messo in conto e che pochissimo influirà sulla sua scelta. Per risolvere la questione ormai la Fiorentina si sta facendo sentire con gli avvocati, c’è un ricorso presentato alla commisione della Fifa e aspettano che possa essere reso noto il verdetto a Dicembre, dopodichè si prenderanno le decisioni. In casa viola si continua ad essere ottimisti perchè ritiengono di aver ragione, non conosco le carte, apparte una che è stata pubblicata tempo fa dalla Gazzetta. Frequentandola sento tranquillità poi tornando all’accoglienza sarà per lui molto impegnativa, ogni professionista reagisce a modo suo. Io ricordo che c’era anche chi si esaltava come Mutu, che più veniva fischiato meglio rendeva. Come anche Alonso che a Torino è scomparso dalla partita. Dipenderà da lui.
Lei vede delle somiglianze tra Rudi Garcia e Paulo Sousa?
Io Sousa lo conosco da molto lontano, lo vedo parlare a volte, leggo qualcosa. Secondo me la Fiorentina è stata molto brava e/o fortunata a prenderlo dopo Montella, anche perchè gli ha risolto molti problemi con i tifosi. Uno che sa toccare i punti giusti, i temi giusti, ha saputo ristabilire un contatto con i tifosi e poi ha detto delle cose che poi si sono verificate in campo. Un allenatore che non lascia niente al caso, ha un rapporto ottimo con i giocatori anche quelli che restano fuori, da chance a tutti. Molti meriti sono di Sousa perchè è arrivato in una situazione difficile dopo Montella, con un mercato oculato e poi perchè ha saputo cambiare il gioco facendolo diventare più concreto. Garcia visto da lontano mi sembra che abbia a disposizione un grandissimo numero di giocatori importanti e forse non è cosi facile farli stare insieme in certe situazioni. Inoltre gestire un ambiente caldissimo sotto tutti i punti di vista. Per Garcia le difficoltà ambientali sono superiori rispetto a Sousa.
Firenze e Roma sono due piazze caldissime. Trova delle somiglianze tra le due città?
Conosco persone che hanno lavorato a Roma e che ora sono a Firenze, e da loro mi è sembrato di capire a Roma sia un maggiormente amplificato più che altro per la grandezza della città, dove ci sono più persone, ma senz’altro ci sono delle somiglianze con Firenze. Qui c’e un rapporto viscerale con la squadra, c’è tanto affetto per questo è difficile. Penso che a Roma ci sia una attenzione mediatica superiore come per il numero di media e radio. Firenze da questo punto di vista forse è meno esasperata ma rimane sempre molto calda perchè quando le cose vanno male è difficile per tutti lavorare dentro la Fiorentina. Quando le cose vanno bene come ora, c’è un totale affetto dove magari è possibile uscire anche con i protagonisti.
a cura di – @ Andrea Fagnano