Sfida fondamentale quella di domani al Franchi di Firenze per la Roma. Contro la Fiorentina di Paulo Sousa c’è in palio il primato in classifica. Il tecnico giallorosso, Rudi Garcia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match. Ecco le sue dichiarazioni:
AUDIO:
Domani al Franchi ci sarà il settore ospiti pieno, che significato ha?
“Sono orgoglioso e contento di questo, sarà una motivazione in più per dare il meglio”.
Come sta Daniele De Rossi? Cosa gli ha scritto sul quel bigliettino?
“Niente è segreto, quando è entrato Dzeko ci siamo riorganizzati sui calci piazzati difensivi, il capitano doveva organizzare la riorganizzazione. Daniele sta bene, gli ho chiesto di gestirsi, ma sembra che domani ci sarà. Aveva preso un bel colpo contro l’Empoli su una sua scivolata, poi ha avuto fastidio nel secondo tempo, il muscolo si è affaticato. Ha avuto due giorni e mezzo di riposo e oggi si è allenato, sono fiducioso”.
Dzeko?
“È un grande campione, una risorsa in più. Non è un problema, è una cosa in più per noi. Serve mettere al suo fianco giocatori che possano servirlo e che possano prendere la profondità. Non è un problema”.
In una partita come questa può dare più garanzie Castan o riproporrà Rüdiger?
“Era previsto prenderci tempo per riorganizzare la difesa. Rüdiger è arrivato infortunato, è giovane, deve inserirsi, ha potenziale. Non ha fatto 7 partite con la Germania per caso. Si è infortunato, ora è al 100%, piano piano ritroveremo la possibilità di utilizzare tutti. Trovo anche Emerson in crescita, per funzionare bene serve che tutti stiano al 100%, al top. Così potremo sistemare una difesa più efficace, anche se il quarto gol di Leverkusen non è un problema di difesa, eravamo in 10 dietro al pallone e non abbiamo pressato bene, abbassandoci troppo. È un problema generale, il nostro gioco è fatto per segnare 4 gol ma comporta rischi. Lo accetto, finché ci dà risultati continueremo così, cercando un equilibrio più importante e una fase difensiva più efficace”.
Quanto preoccupa fare 4 gol e non vincere?
“È una gara particolare, sono segnali di gioco. Dall’inizio della stagione è successo abbastanza spesso il fatto di stare sotto di un gol e di essere in grado di segnare e ribaltare il risultato, altrimenti non saremmo secondi”.
Le cessioni di Romagnoli e Yanga-Mbiwa sono state necessarie per un problema economico, trascurando il fatto tecnico?
“Siamo secondi in campionato e a due punti dal secondo posto in Champions, vuol dire che è stato un inizio di stagione abbastanza buono. Il mercato è difficile, facciamo tutti insieme il meglio per costruire una rosa per raggiungere obiettivi importanti. Poi c’è il lavoro che devo svolgere con la squadra, faccio in modo che dia i suoi frutti al più presto. Quando facciamo gol, il primo attaccante è Szczesny e quando difendiamo il primo difensore è Gervinho o Dzeko. Quando ci sono errori individuali, ci sono errori individuali anche in attacco, era possibile fare 5-6 gol. Serve sapere che calcio vogliamo fare, voglio fare un calcio offensivo con una base forte. I primi anni abbiamo avuto quasi sempre una delle migliori difese. Ovviamente è una cosa giusta dire che cambiamo questo reparto ogni stagione, questa è la regola del mercato e del piano economico. Mi interessa lavorare bene con questa rosa e farle capire che può fare meglio di quanto sta facendo, non voglio perdere la possibilità di segnare in ogni momento della partita”.
La partita di domani è già decisiva? La rosa di quest’anno è migliore o peggiore di quella di due anni fa?
“È differente, non serve fare paragoni. Domani è una bella partita, in una settimana eccitante. Ci giocavamo una parte della qualificazione martedì, siamo ancora in corsa nonostante il fatto di essere in vantaggio a pochi minuti dalla fine, eravamo anche sotto dopo pochi minuti. Il pareggio è deludente, ma solo a metà. In una settimana eccitate, considerando la partita di Champions, ora c’è la partita con la Fiorentina, è un piacere giocare partite così. Mi auguro che questa sia divertente come lo è stata quella di martedì, con un gol di meno incassato per noi. Sono due squadre che per il momento sono molto buone”.
Non è la prima volta che la Roma perde un’occasione. Pensa che la sua squadra abbia questa sindrome?
“Non possiamo paragonare l’anno scorso a questo, ci sono almeno 5 giocatori nuovi nell’undici iniziale. Il paragone non c’è. Paragonare un 4-4 all’1-1 di Mosca è bizzarro. Quest’anno non siamo sempre stati in vantaggio, dicevamo di doverlo migliorare, prima del Carpi. Il fatto di aver fatto il primo gol noi contro il Carpi, a Palermo e con l’Empoli ci ha fatto vincere. Sappiamo di saper rimontare, ora dobbiamo dimostrare di saper fare partite di alto livello, di saper mantenere un risultato. C’è chi mette un difensore in più, sappiamo che non c’è Keita, possiamo passare a 5 in difesa ma è un modo di subire il possesso di palla avversario. Tenere palla in avanti e alzare il baricentro, potendo colpire in contropiede, mi sembra una soluzione che può dare i suoi frutti. Sono elementi tattici di cui è interessante parlare”.
Qual è la squadra che l’ha convinta di più? Un giudizio su Paulo Sousa?
“Hanno un’identità di gioco, questo va tutto a favore dell’allenatore, che avrò il piacere di conoscere domani. Io mi concentro sulla mia squadra, faccio in modo di vincere più partite possibili. Arriviamo al primo quarto di campionato, la classifica è interessante da guardare seppur lontano da un fatto decisivo”.
La Roma va in confusione quando c’è un episodio negativo. Quanto c’è di problematico a livello di testa?
“Quando la squadra è in difficoltà ha sempre una reazione formidabile. Quante squadre sotto 2-0 lasciano la gara? Questa è una forza della Roma, i ragazzi devono convincersi che quando siamo sopra possiamo giocare per segnare senza perdere equilibrio, facendo pressing e alzando il baricentro. Sappiamo che il Leverkusen è una squadra ottima a livello di pressing, ma anche altre come l’Empoli, dobbiamo essere sicuri e consapevoli che possiamo fare questa cosa se ci arrabbiamo quando siamo in vantaggio”.
C’è un approccio mentale diverso, legato alle motivazioni?
“Non lo penso, non è che si vince con la Juventus e si pareggia col Barcellona con un atteggiamento diverso rispetto a quello tenuto contro avversari della seconda parte della classifica. Mi sembra che le partite difficili siano quelle prima e dopo la Champions League, su questa cosa la squadra mi ha sempre risposto bene, mostrandosi sempre concentrata al 100% sulla partita che si gioca e che arriva, è il miglior atteggiamento possibile. Non bisogna fare proiezioni sbagliate. Domani la squadra sa che è una bella partita da giocare, che piace a tutti giocare. Poi ci sarà il tempo di pensare alle altre, che sono tante e belle da giocare, ma non è il momento. È una bellissima partita sulla carta”.