Conferenza stampa. Spalletti: “Perotti? Mi fa piacere averlo a disposizione. Il mercato è chiuso, Dzeko non sarà della partita”

spalletti

Dopo la prima vittoria dal suo ritorno nella panchina giallorossa, Luciano Spalletti ha presentato in conferenza stampa il match infrasettimanale contro il Sassuolo, valido per la 23a giornata di Serie A, ecco le sue dichiarazioni di vigilia:

Quanto è importante la vittoria di sabato?
“E’ fondamentale, però poi ti rimane la tensione del dover vincerle tutte per il momento che stai attraversando. Ti manda alla prova successiva e ora ci siamo”.

Di Francesco?
“E’ uno di quelli che ha fatto diventare più bello il nostro calcio. Il Sassuolo con la Fiorentina, l’Empoli, il Napoli hanno dato un contributo importante per alzare l’asticella al nostro calcio. Il Sassuolo è una società organizzatissima e quello che sta facendo è sotto gli occhi di tutti, le partite che ha vinto con certi avversari anche. Gli farò i complimenti, era allenatore già come team manager”.

Come stanno Dzeko e Maicon?
“Bisogna essere bravi in queste situazioni, saper gestire. Ce ne sono diverse da prendere con le pinze. Dzeko non sarà della partita per una grossa contusione, sarebbe un rischio utilizzarlo. Maicon ha i suoi problemi che vanno gestiti, può venir fuori un peggioramento. Oggi se n’è aggiunta un’altra, quella di Totti, che ha un dolore al gluteo e sta tentando di poter fare di più ma stiamo valutando. Io spero che il Capitano stringa i denti come ci ha abituato, ma appena si è mosso ha dovuto lasciare l’allenamento. I medici devono essere medici da Roma”.

Il giochino con Dzeko?
“Lei ha memoria… L’ho provato, ho lasciato un biglietto a tutti i calciatori e scrivermi la formazione. Tutti hanno usato giocatori diversi, ma 11. Ora farò come hanno detto loro, non voglio lamentele. Se loro ne avessero scritti 18, ne avrei fatti giocare di più. Ora zitti e pedalare, perché se fossero stati nel mio ruolo ne avrebbero schierati solo 11 e non potrebbero lamentarsi per queste situazioni. Uno esce e brontola, l’altro ha il visuccio perché sta in panchina. Ho chiesto loro di fare come stessero al mio posto, e non hanno trovato una soluzione. Bisogna saper interpretare moduli e giocatori: io posso scegliere 11 giocatori soltanto”.

Perotti?
“Fa parte della squadra, è un giocatore che può dare un contributo, sa fare più ruoli offensivi e mi fa piacere averlo a disposizione, così come Zukanovic. Sono giocatori che fanno comodo perché sanno interpretare più ruoli e abbiamo bisogni di questo. Il mercato è chiuso, non possiamo fare altro. Sono contento della rosa”.

Più importante risultato o bel gioco?
“Garcia ha detto che si arriva ai risultati tramite bel gioco? Io aggiungo che serve lavorare durante la settimana per arrivare ai risultati. La cosa fondamentale è avere la testa dentro al lavoro, soprattutto in un ambiente come questo. Sono convinto che tramite lavoro e prestazioni si arriva più distanti. Il modo di lavorare è importante nel contesto del risultato”.

El Shaarawy puà giocare ancora 90 minuti?
“Ha giocato bene e fatto gol, la testa diventa fondamentale. C’era un rischio se il ragazzo non avesse fatto vedere subito le sue qualità, soprattutto all’Olimpico. Lui si può riusare, chiaro che turn over per qualcuno va fatto, ma in questo caso le scelte sono abbastanza obbligate. Centravanti? Meglio lascialro sull’esterno, ha facilità di corsa sul lungo che ti dà una mano nella copertura degli spazi e per stare dietro alla linea dei difensori, ribalta facilmente l’azione”.

Centravanti da inventare?
“In assenza di questi calciatori va proposto qualcosa di diverso, ma abbiamo Sadiq che può fare la prima punta e sa sforare dietro la linea difensiva. Ha un estro nel contesto reale di assoluta qualità, ha personalità e qualità come prima punta. Altre soluzioni? Proprio tutto non si può dire… La squadra è stata brava col Frosinone a non pensare che sarebbe successo come altre volte dopo il pari subito, ha ripreso in mano la partita e secondo me ha gestito con più tranquillità. Si sono viste triangolazioni sullo stretto, i giocatori hanno gicoato più liberi. La tensione è il nemico”.

Tornerà alla difesa a 4 per via delle assenze?
“In queste letture di non essere rigidi nel sistema, se è a disposizione Maicon lo lasci più libero e compensi dall’altra parte facendo più attenzione nella perdita di palla e nelle ripartenze avversarie. Difesa a tre e mezzo… La Fiorentina è amestra in questo, bernardeschi fa il terzo attaccante e il quarto in difesa, bisogna avere elasiticità. ma le scelte sono abbastan obbligate, in questo momento non abbondiamo di disponibilità”.

Il giochino lo ha fatto per qualche lamentela?
“Devo avere una soluzione coi ragazzi, Dzeko sabato era arrabbiato perché non riesce a dare quello che può e deve, e perché non riesce a fare gol. Non è tranquillo, questa situazione la sentiva perché mi ero confrontato coi medici a fine primo tempo, si era parlato di questo calcio: la reazione può essere stata anche per il dolore. Le sentinelle erano scomparse ma in ufficio ho visto un topino che qualcosa racconta… Ma ci sta che lo pigli poi”.

Quale giocatore di quelli che ha adattato le dà più garanzie? Ha parlato coi giocatori della lista UEFA?
“Nainggolan dà certezze dappertutto, riesce a tirare fuori il suo lavoro da qualsiasi parte. Ora è semplice: lui e Pjanic interpretano entrambi ruoli, sui abbassano per palleggiare e poi vanno in zona trequarti. Se lo fanno in maniera alternativa è ancora meglio. De Rossi da dietro lo sa fare, ha esperienza e qualità nell’impostare. Ci sono più qualità che difficoltà. Ho visto giocare Rudiger, anche tramite vidoe passati, quando spinge l’ho visto liberarsi: il sapere che hanno la pora di dietro libera i giocatori dal condizionamento mentale. E’ stato più libero da cose di cui credevo si preoccupasse meno. Ha forza fisica e facilità di corsa che ci dà una possibilità in più. Domani farà il centrale. Ho scelto la lista UEFA, C’era solo una particolrità enlla scelta che però va a rimettersi a posto da sola col rientro di Strootman. Il reparto più fornito è il centrocampo e si ha la possibilità di gestire un’uscita”.

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