La Roma torna subito in campo in occasione della seconda giornata di Serie A Tim. I giallorossi affronteranno domani sera il Cagliari al Sant’ Elia e il tecnico Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia della gara. Ecco le sue parole in conferenza stampa rilasciate al centro tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria.
“Prima di iniziare, in un momento di tristezza infinita, ricordiamo che il 3 settembre ci sarà la partita della famiglia con il San Lorenzo dove il ricavato andrà in beneficenza. Inoltre è stata riaperta la piattaforma Football Cares dove si possono devolvere oggetti da mettere all’asta per dare una mano a tutti quelli che stanno soffrendo in questo momento. Tornando alla Roma, Torosidis non sarà convocato come Totti, per un problema alla caviglia sinistra. Da valutare Jesus che ieri ha preso una botta. E’ stato controllato, oggi fa allenamento a parte e valutiamo oggi la possibilità di essere convocato”.
Come si riparte dopo la sconfitta nel preliminare contro il Porto?
“Nel calcio spesso è importante vincere. A volte servono nuovi obiettivi per altre vittorie. Questo è un risultato di cui bisogna fare tesoro, poi va dimenticato e andare oltre. I nuovi obiettivi sono tanti”.
I punti di forza del Cagliari?
“Rastelli ha messo su una squadra forte che sa giocare in più modi. L’anno scorso giocava con un centrocampo a rombo, a Genoa con la difesa a tre. Stava vincendo fino a poco dalla fine. Hanno Isla, Bruno LAves, giocatori forti. Sarà una partita come tutte le altre da vincere con qualcosa di meglio rispetto a quanto abbiamo fatto vedere”.
Ipotesi difesa a tre? El Shaarawy al posto di Dzeko?
“Le ipotesi ci sono sempre quando si ha una rosa con divesrsi buoni calciatori. Io non vedo la situazione da dover per forza buttare all’aria tutto. Sulla difesa a tre ci abbiamo lavorato ma non sarà un’esigenza imminente. D’avanti abbiamo tante soluzioni, ruoli doppi, entrerà anche Ricci che è un buon giocatore usato poco. Le valutazioni si fanno e sono tutte possibili. Dzeko non ha fatto male come gli altri”.
Paura di una ripercussione psicologica sul gruppo?
“Basta essere dentro e si vede che i miei calciatori sono in movimento. Vogliono andare avanti, non hanno dimenticato quello che è stato il lavoro del periodo precedente. Meritano altre chance, quella partita lì è figlia di episodi. Vogliamo attraversare questo momento qui e il comportamento dei professionisti ha evidenziato che già hanno messo alle spalle la sconfitta, portandoci dietro le cose che ci ha insegnato”.
Come si risolve il problema della mentalità a Roma?
“Io non ho parlato della mentalità. La mentalità va al di la della vittoria o della sconfitta. Si usa con l’impegno e il lavoro giornaliero continuo, è impegnarsi sempre. Per quello visto da me la Roma ha una mentalità, un modo di stare insieme e di migliorarsi di continuo. Io sono orgoglioso di quanto fatto fin quì. abbiamo commesso errori, in primis io. Non dobbiamo stravolgere niente, poi la sconfitta arriva in un momento particolare. La gente era a digiuno dalle critiche e quindi vuole raccontare quello che ritiene giusto. A volte però nell’esagerazione si rischia di parlare di se stessi più che degli altri”.
Per la prima volta hai ricevuto delle critiche sulle scelte. Tornando indietro le rifaresti?
“Non da benefici tornare indietro a guardare, non si può cambiare. Se il risultato è questo ho commesso degli errori. Condivido con chi mi sta vicino tutti i miei pensieri, mi dispiace, c’è il rammarico ma si va allo step successivo. bisogna però trovare stimoli nuovi, non si guarda indietro. Quando si perde la formazione la sbaglio sempre. La squadra è di buoni calciatori, posso scegliere in quasi tutti i ruoli quindi ogni volta che perderò sbaglierò io la formazione. Bisogna prendersi le responsabilità quando si sbagli, io ho le mie, tu hai le tue. Tu hai i tuoi lettori, io i tifosi a cui tener conto”.
Sarebbe la quarta partita per Strootman se dovesse schierarlo. Lo farà riposare? Il portiere titolare è Szczesny?
“Kevin non si guarda quante partite gioca ma come si sente il giorno dopo aver giocato e quello che fa in allenamento. In più c’è lo staff medico che da le sue valutazioni. Non da alcun segno di doverci mettere mano, lui mi sembra che sia stato apprezzato dai tifosi quando siamo rimasti in 9. Ha fatto molto bene per cui andiamo in questa direzione, lo faremo giocare domani. I portieri sono forti, inizialmente ho fatto giocare Alisson perché Szczesny era appena arrivato. Poi l’ho fatto giocare perché conosciamo il suo valore, mentre sul brasiliano dobbiamo ancora scoprire qualcosa. Li valuto in base a quello che vedo, ogni giorno so qualcosa di nuovo senze nessun problema. Devono abituarsi a dare il meglio di giorno in giorno e a essere scelti di volta in volta”.
Come sta De Rossi? Tre espulsioni in due partite è stato un caso?
“De Rossi sta bene, ha fatto vedere di essere in buona condizione. Lui è il primo ad essere dispiaciuto e ad essersi preso delle responsabilità. Sa cosa è successo. Quando ci si tiene tanto come in questo caso qui lui si prende un carico maggiore per troppi motivi, per quello che è, che è stato e vuole essere per la Roma. Si spiega male perché una delle valutazioni che deve fare un calciatore e dover rimanere in 11. Però è successo, se ha una scusante è che si gira un po’ quando va a mettere questo piede alto, perde un po’ di vista la vicinanza con l’uomo. Era dispiaciutissimo, dobbiamo pagarne le conseguenze però bisogna andare avanti. Dipeso dal fatto che ci tenesse troppo a questo incontro. Può succedere, ho visto di peggio. Ci teniamo De Rossi e andiamo avanti”.