Barriere all’Olimpico. L’avvocato Contucci è esplicito: “Per fare il tifo bisogna essere liberi”

L’avvocato Lorenzo Contucci, si sa, non le manda a dire. E così anche quest’oggi è tornato ad esprimersi sulla questione barriere all’Olimpico, come riportato da ForzaRoma.info. Toni pacati ma decisi: “Allo stadio si va se ci si diverte. Se devo vedere (anche peggio per via della visuale) ciò che guardo in tv a un decimo del costo, sto a casa”.

E ancora: “In particolare il colpo di grazia lo ha dato la Questura di Roma con l’introduzione delle barriere in curva, con le multe mirate ai soli tifosi di quel settore, con le perquisizioni ossessive e, più in generale, introducendo un sistema che fa percepire la curva come inospitale. Per fare il tifo bisogna essere liberi: non certo di delinquere, ma neanche si può essere terrorizzati con multe ridicole che, alla seconda contestazione, fanno scattare il daspo, che comporta seri problemi sul lavoro”.

Cosa fare allora? L’avvocato ha le idee chiare: “Bisognerebbe eliminare le iniziative adottate, introdotte con presupposti falsi, (…) quindi togliere le barriere perché introdotte su presupposti falsi (vale a dire gli scavalcamenti). (…) Bastano i controlli all’ingresso per dire cosa può o non può entrare. Sotto altro aspetto, ritengo che 35 euro per una curva come quella dell’Olimpico siano esagerati”.

Infine una stoccata alla società giallorossa: “Probabilmente nella fase iniziale non si sono resi conto dell’ampiezza del problema che non riguardava poche centinaia di tifosi, ma alcune migliaia. La frase di Pallotta sui ‘fucking idiots’ ha dato il via alla desertificazione che probabilmente la Roma non si aspettava. Le recenti affermazioni di Baldissoni e De Rossi riaggiustano le cose, ma dice bene Daniele: tutti i giocatori, specie quelli più rappresentativi, devono fare di più anche solo con una dichiarazione. Perché quello che sta accadendo è un’ingiustizia che ha distrutto ciò che la Roma aveva di più prezioso e per la quale era conosciuta nel mondo: la Curva Sud.

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