Una vittoria che sa di spirito collettivo. La Roma stasera aveva più gente in infermeria che in campo, eppure è riuscita nel difficile compito di aggiudicarsi la gara, ribaltando perfino il risultato. Difesa rimaneggiata dopo il forfait di Florenzi, Manolas e Fazio (senza contare Seck e Vermaelen), per cui arretramento obbligatorio di De Rossi al fianco di Rudiger.
Neanche il tempo di fare calcoli, però, che al 2′ i giallorossi sono già sotto. Venuto spinge sulla fascia ed effettua un cross basso, sul quale bucano sia Alisson che Bruno Peres. Troppo facile per Kayode insaccare.
Tempo tre minuti e la Roma mette già a segno l’opera di rimonta. Al 5′ imbucata precisa di Strootman per Bruno Peres, che vede e serve Dzeko al centro dell’area: il bosniaco è lesto a infilarsi tra le maglie avversarie e a siglare il goal del pari. Da qui inizia tutta un’altra partita per gli ospiti, tanto da costringere gli austriaci alle figuracce. Ne è un esempio il pasticcio difensivo di Martschinko, che al 18′ ribatte male sulla linea un colpo di testa di Dzeko da angolo di Paredes. La palla carambola in zona De Rossi che, senza indugi, mette dentro in scivolata.
Al 27′ grande spavento per Paredes, che resta a terra dopo un contrasto con Kayode. Dal replay, il suo ginocchio sembra compiere una torsione innaturale, ma per fortuna è solo illusione ottica: dopo un po’ l’argentino si alza e torna a giocare.
Succede poco o nulla fino all’intervallo; al rientro in campo, gli ospiti sono doppiamente galvanizzati e completano il sorpasso. Dapprima ci pensa Dzeko, che al 65′ beffa ancora una volta i difensori avversari e insacca l’ottimo suggerimento di El Shaarawy. Il bosniaco era a digiuno in Europa League dal lontano 2012. Al 78′ ci pensa poi Nainggolan a completare l’opera: calcio di punizione di Paredes dalla trequarti, Filipovic anticipa Rudiger ma offre (suo malgrado) un assist al bacio per il Ninja, che di destro a giro cala il poker.
All’84’ Perotti fa spazio a Iturbe, mentre poco prima Gerson aveva rilevato El Shaarawy. Quando però i giallorossi abbassano la guardia, l’Austria Vienna colpisce: all’89’ Grunwald scaglia un potente sinistro dal limite che Alisson può solo guardare. È il 2-4. Il tutto dopo che Dzeko aveva sfiorato la tripletta con una bomba di destro finita di poco alta sulla traversa. Finisce così, con due certezze: la prima è che la Roma si distrae troppo, la seconda è che chi ha puntato sull’Over ha vinto sia oggi che all’andata.