a cura di Massimo Salvo
Piazzale Goisis. E’ questa la scritta che i calciatori giallorossi vedranno il 20 agosto dall’alto del loro pullman, intento a imboccare la strada giusta per condurli all’Atleti Azzurri d’Italia. La Roma ricomincerà da lì, da Bergamo, da quello stadio in cui ha provato to gioie e dolori, vittorie e sconfitte, in cui ha incassato pugni ma ha anche tirato calci. L’ultimo degno di nota è partito – manco a dirlo – dal piede dell’ormai ex Capitano Francesco Totti. Era il 17 aprile 2016: il suo bolide vanificò la velenosa doppietta dell’ex Borriello e garantì il sorriso – l’ennesimo – a Luciano Spalletti.
CHI DI RIMONTA FERISCE, DI POKER PERISCE – Quella del Pupone non fu però l’unica rimonta giallorossa. Nel dicembre 2013 ci pensò Kevin Strootman a ristabilire l’ordine dopo il vantaggio iniziale di Brivio. Nel 2011-2012, invece, la rete di Borini non bastò a placare l’ira funesta della Dea, che si impose 4-1 grazie a uno scatenato Denis (tripletta) e un emergente Marilungo.
NOMEN OMEN (A SUO SFAVORE) – Nonostante il bilancio sia tutto sommato equilibrato, i precedenti sopracitati suggeriscono un consiglio: dinanzi agli orobici è vietato soccombere, ma urge spingere. D’altronde, sembra che a indicarci la soluzione siano proprio gli avversari. Anagrammando infatti il cognome del loro tecnico, Gasperini, emerge un imperativo categorico, a tratti inquietante: “spingerai”. Mister Eusebio Di Francesco è dunque avvisato: mai attendere, meglio aggredire subito.
LA “DEA” BENDATA – Si sa, la miglior difesa è l’attacco, anche se a volte ci pensa la fortuna. Un episodio curioso narra di un regalo occorso alla Roma nel torneo 1968-1969, quando in un primo momento a Bergamo la sfida terminò sul 2-2. Tuttavia, dopo la lettura del referto dell’arbitro Toselli, arrivò lo 0-2 a tavolino per gli ospiti. La causa? I ripetuti tentativi d’invasione di campo da parte del pubblico nerazzurro, che provocarono ben due interruzioni.
ELEMENTI INCORAGGIANTI – Tornando ai giorni nostri, tre sono gli elementi a favore di De Rossi & Co.: in primis, come rilevato da Opta Paolo sul suo profilo Twitter, il fatto che i giallorossi sono imbattuti all’esordio negli ultimi cinque campionati (tre vittorie e due pareggi). In secondo luogo (come messo in luce sempre da Opta Paolo), la fortuna di Di Francesco da due anni a questa parte, consistente nell’aver vinto le ultime due prime giornate di Serie A. Infine, ma non per questo trascurabile, la consapevolezza che fino al 21 novembre 2016, l’Atalanta non batteva la Roma tra le mura amiche dal lontano 1949. Cioè, a proposito di mura, da quando a Berlino fu innalzata la famosa parete divisoria.