a cura di Massimiliano Spalluto
Partita paradossale quella con la Spal del presidente Paolo Mazza, Commissario Tecnico della nazionale italiana, insieme a Giovanni Ferrari, nei mondiali del Cile dell’estate successiva. A renderla sorprendente è stato l’andamento del match: una Roma aggressiva nel primo tempo, sprecona in molte circostanze, chiude la frazione sotto di una rete.
Come riferito ai giornali nel post gara, nell’intervallo il presidente giallorosso Anacleto Gianni si reca negli spogliatoi per incoraggiare i suoi ragazzi e lancia una sfida: è pronto a scommettere che si possa ribaltare il risultato e vincere con due reti di differenza. A questo punto il centrocampista Luigi Giuliano si fa avanti e rilancia: per lui si chiude l’incontro con tre reti di distacco a favore!
Stretta di mano, impegno preso; in palio ci sono ben diecimila lire (del 1961, cifra accettabile). Ad inizio ripresa, la Roma trova il pareggio con Antonio Valentin Angelillo ma poi subisce un piccolo shock: al quarto d’ora, inaspettatamente, resta in dieci per l’espulsione di Francisco Ramon Lojacono. Una seconda ammonizione giudicata troppo fiscale e precipitosa un po’ da tutti gli addetti ai lavori. Quando i tifosi vedono la partita irrimediabilmente compromessa ed iniziano a rumoreggiare, la squadra finisce per sorprendere tutti. Riesce ad organizzarsi, si difende bene ed addirittura in contropiede realizza un piccolo capolavoro.
Con il vantaggio di Alberto Orlando e la doppietta di Pedro Manfredini, dilaga sino al 4-1 finale. Giuliano vince la scommessa ed il presidente, sorridente, appare felice di pagare. Gli uomini di Luis Carniglia tornano a vincere dopo i risultati non proprio esaltanti delle ultime sfide di campionato, dimostrando carattere e voglia di non arrendersi.
È il 3 dicembre 1961 ed all’Olimpico si disputa la quindicesima giornata del girone d’andata.
La Roma è in campo con la stessa formazione che poco meno di due mesi prima, l’11 ottobre, aveva sconfitto il Birmingham nella finale di ritorno della Coppa delle Fiere, aggiudicandosi il trofeo. Eccola: Cudicini, Fontana, Corsini, Pestrin, Losi, Carpanesi, Orlando, Lojacono, Manfredini, Angelillo, Menichelli. Di fronte la Spal: Patregnani, Valadè, Riva, Mialich, Cervato, Micheli, Dell’Omodarme, Gori, Mencacci, Massei, Novelli. Arbitro: Righi di Milano. La Roma spreca più volte e al 20° passano gli ospiti. Cross di Mencacci dalla sinistra, Massei di testa sfrutta l’indecisione della retroguardia capitolina e mette dentro il vantaggio della Spal.
La Roma si butta in avanti, ma si espone ai rilanci dei biancoazzurri, pericolosi nel finale del tempo. Al 3° della ripresa il pareggio: Carpanesi avanza velocemente e serve in area Angelillo che, totalmente libero da marcature, infila la porta ospite. Rete annullata al 10° alla Roma; lungo lancio per Orlando, giunto in area serve Angelillo che insacca, ma giudicato in posizione irregolare. 15° l’episodio che rischia di segnare la gara: per un fallo veniale Lojacono si prende il secondo giallo, Roma in dieci. Gli ospiti, a questo punto, si spingono in avanti per trovare il nuovo vantaggio e tentare il colpaccio; questa tattica, però, si rivela un’arma a doppio taglio.
La Roma, paradossalmente, si ricompatta e trova un equilibrio fino a quel momento latitante. Si chiude in maniera perfetta e riesce ad essere letale in contropiede. 19° da Manfredini a Carpanesi e da questi ad Orlando che, con un tocco, anticipa l’intervento del portiere e porta in vantaggio la sua squadra. Solo 2 minuti e la Roma allunga le distanze. Ancora un veloce contropiede iniziato da Menichelli, palla a Manfredini.
Galoppata del centravanti che entra in area, elude l’intervento del portiere avversario e quasi dalla linea di fondo infila in diagonale il 3-1. Sempre una rapida ripartenza, al 42°, chiude il match. Da Pestrin ad Orlando che cavalca sulla fascia laterale, cede a Manfredini che dribbla nuovamente l’estremo difensore ospite e da posizione angolata realizza il punto del definitivo 4-1.