Siamo nell’estate del 1960, la Roma del presidente Anacleto Gianni conferma come guida tecnica il campione del mondo 1938 Alfredo Foni.
L’ambizione minima è quella di migliorare la nona posizione del precedente campionato e poter far bene sugli altri fronti. Con quest’obiettivo nella mente vengono ingaggiati Juan Alberto Schiaffino, anche se un po’ avanti negli anni, e Francisco Ramon Lojacono insieme ad altri che diventeranno punti di riferimento nella rosa, come il terzino Alfio Fontana.
La stagione inizia nel migliore dei modi: 3 vittorie consecutive contro Bari e Torino in trasferta e in casa contro l’Udinese. In evidenza Pedro Manfredini, autore di ben 7 reti e due triplette. Si giunge così alla quarta giornata, all’Olimpico è di scena la Spal dello storico presidente Paolo Mazza ed allenata da Luigi Ferrero.
Foni per l’occasione schiera: Cudicini, Stucchi, Corsini, Pestrin, Losi, Giuliano, Orlando, Lojacono, Manfredini, Schiaffino, Selmosson. Di fronte la Spal con: Matteucci, Riva, Valadé, Ganzer, Catalani, Carpanesi, Novelli, Corelli, Taccola, Massei, Morbello.
Arbitro designato il signor Genel di Trieste. Partenza vivace con portieri impegnati fin dai primi minuti. Grossa opportunità per la Roma al 13°, da Manfredini a Pestrin che serve Orlando. Mezza girata al volo e palla che scheggia la traversa.
Ancora il legno della porta ospite impedisce alla Roma di passare; è da poco passata la mezz’ora quando, dalla linea di fondo, Manfredini spedisce sul palo. Il tempo si chiude a reti inviolate ma con la squadra di Foni costantemente in attacco. Riprende la gara e l’assedio da parte dei giallorossi si intensifica.
Lojacono viene fermato in area con le cattive, ma l’arbitro sorvola. Matteucci è chiamato agli straordinari per fermare i tentativi dei padroni di casa, ma al 24° deve arrendersi. Pestrin tira, tocco di Catalani, la palla giunge ad Orlando che, con una splendida girata spedisce sopra la testa di due difensori ed insacca nell’angolo alto, Roma in vantaggio. I capitolini insistono, Lojacono viene nuovamente atterrato in area in maniera evidente, ma non se ne fa nulla neanche questa volta.
Due minuti dopo, al 29°, lo stesso Lojacono triangola con Selmosson e, ricevuta la sfera da “Raggio di Luna”, batte imparabilmente l’estremo difensore ferrarese, è il raddoppio. La Roma domina, è sul 2-0 ad un quarto d’ora dal termine, quindi… partita finita? No, la nostra storia non è mai stata così semplice! Ecco che, inesorabilmente, basta poco per infilarsi nella classica tragedia sportiva che, per i colori giallorossi, è sempre dietro l’angolo.
È il 33° quando Morbello batte un corner appoggiando a Carpanesi, il suo traversone in area sembra spegnersi innocuamente tra le mani di Cudicini, ma succede qualcosa di poco chiaro. Disturbato da Novelli, il portiere giallorosso perde la palla, cade a terra, e lo stesso Novelli ne approfitta per mettere dentro il punto della speranza. Da una contesa che sembrava ormai chiusa, si passa così all’ennesimo finale da brividi.
A Manfredini viene annullato un gol per fallo di mano, al 43° anche Stucchi tocca con la mano su un forte tiro di Morbello. L’infrazione, però, avviene nell’area giallorossa, a questo punto il solito dramma con rimpianti sembra apparecchiato: è rigore.
Di fronte a quest’epilogo, i protagonisti in campo sembrano tutti sorpresi: rassegnazione e smarrimento negli occhi dei capitolini che vedono sfumare nei minuti finali una vittoria meritatissima; di fronte, e forse ancora più increduli, gli ospiti a cui si presenta l’occasione di ottenere almeno un pari da una sfida che sembrava abbondantemente persa ai punti. Sul dischetto, a giustiziare i padroni di casa, si presenta Oscar Alberto Massei, argentino nelle file dei ferraresi.
Lo spallino prende la rincorsa e… chi non ha il coraggio di guardare, sente il rumore cupo del legno che viene centrato in pieno. Il suo tentativo di trasformazione si è infranto sulla traversa, nulla di fatto! Massei affermerà, davanti ai giornalisti, di aver voluto tirare rasoterra ma di aver colpito troppo sotto, così il pallone gli è “…volato via”.
Per questa volta, resta solo lo spavento subito. Ora la Roma sta attenta, controlla il gioco ed aspetta il triplice fischio dell’arbitro Giorgio Genel che arriva puntuale di lì a poco, 2-1.
Quarta vittoria consecutiva per i romanisti e testa della classifica condivisa con Inter e Juve.
La partenza bruciante con il punteggio pieno dopo quattro turni, tuttavia, verrà presto cancellata da risultati altalenanti che condurranno la Roma di Anacleto Gianni ad un quinto posto.
Da rilevare in quest’annata, però, il percorso in Coppa delle Fiere che sarà completato nell’ottobre del 1961 con la finale di ritorno contro gli inglesi del Birmingham e la conquista del trofeo.
di Massimiliano Spalluto