È il 31 dicembre 1988, la serie A vive la sua undicesima giornata, col senno di poi l’ultima volta in cui si scende in campo nel giorno di San Silvestro.
La Roma, dopo un inizio stagione stentato, appare in ripresa e pronta a combattere fino in fondo in ogni gara. In un Olimpico che si rifà il trucco in vista dei mondiali del 1990 arriva il Napoli di Diego Armando Maradona, lanciato all’inseguimento della capolista Inter di Giovanni Trapattoni.
Per la sfida con i campani Liedholm sceglie questa formazione: Tancredi, Tempestilli, Nela, Manfredonia, Oddi, Collovati, Massaro, Desideri, Voeller, Giannini, Policano. Di fronte il Napoli con: Giuliani, Ferrara, Francini, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale.
Dirige l’incontro il signor Agnolin di Bassano del Grappa. Al 19° si fa male Francini tra gli ospiti, al suo posto Carannante. Non ci sono grosse emozioni fino al 37°.
Su colpo di testa di Collovati i giallorossi chiedono un fallo di mani di Carnevale, ma l’arbitro lascia correre e assegna solo un angolo.
Sul corner Voeller di testa scheggia la traversa della porta di Giuliani. Al 42° Giannini viene atterrato in area da Ferrara, anche questa volta la terna arbitrale sorvola.
Si chiude il tempo con una splendida punizione calciata da Policano che chiama ad un difficile intervento Giuliani, palla alzata sopra la traversa. Inizia la ripresa ma la musica non cambia, sono sempre gli uomini di Liedholm a dettare il passo, per nulla intimoriti da Maradona e compagni. Gli azzurri non si rendono quasi mai pericolosi, mentre i padroni di casa tentano di far saltare in tutti i modi il bunker avversario.
Con Massaro i giallorossi chiedono un altro rigore, ma non succede nulla. Al 37° Filardi rimpiazza un poco incisivo Careca. È sempre la Roma ad essere più determinata dell’avversario nel concludere l’anno con un successo, e questa volontà viene premiata a 3 minuti dal termine.
Giannini, poco oltre la metà campo, cede a Massaro che allarga sulla fascia destra per Tempestilli. Il difensore giallorosso effettua al volo il traversone per la testa di Voeller in area, è il match – ball che il “Tedesco che vola” non può fallire.
La schiacciata del centravanti romanista non dà scampo a Giuliani, la palla si infila nell’angolino alla sua sinistra. È il punto della vittoria, sugli spalti dell’Olimpico la mezzanotte è anticipata di qualche ora, si fa festa e ci si abbraccia più che nel rituale brindisi di fine anno.
Non c’è tempo per organizzare una reazione, il Napoli si arrende. Quarto successo consecutivo in campionato per i giallorossi dopo Sampdoria, Como ed Ascoli.
La Roma può festeggiare l’ultimo dell’anno con una bella affermazione su un avversario di tutto rispetto e così ben sperare nel nuovo anno, il 1989. Purtroppo l’annata continuerà a dare grattacapi al presidente Viola, con l’alternanza in panchina con Luciano Lupi che vedrà prima l’allontanamento, poi il ritorno del “Barone” Liedholm.
L’unica grande impresa del torneo resta proprio quella realizzata contro il Napoli di Ferlaino e Maradona, una squadra costruita per vincere e segnare un momento storico per i tifosi partenopei. Nella seconda metà degli anni Ottanta gli azzurri ed il Milan di Sacchi e Berlusconi saranno le due potenze egemoni del calcio italiano.
Ci vorrà tanta, tantissima pazienza per il tifoso romanista, ma il sole a Roma tornerà a sorgere…
di Massimiliano Spalluto