a cura di Massimiliano Spalluto
“Roma tricolore” nel settore che ospita i partenopei mentre “Resterete in A” campeggia in curva sud. Con l’esposizione di questi due striscioni, l’incontro di due delegazioni di supporters in mezzo al campo, lo scambio di gagliardetti e l’intonazione di cori amichevoli viene ufficializzato il gemellaggio tra le due tifoserie.
Dopo decenni di rivalità a dir poco frizzante il “Derby del sole” vede le due città unite da una bella amicizia. L’iniziativa, però, dura solo fino all’ottobre 1987 quando il rapporto tra le due parti si incrina pesantemente, ponendo fine a quell’idillio così tanto faticosamente raggiunto.
Per quanto riguarda il bilancio delle sfide, negli anni Settanta e all’inizio del decennio successivo il Napoli si dimostra un vero tabù per la Roma. L’ultimo successo giallorosso in campionato risale al 29 ottobre 1972; in quell’occasione fu una punizione calciata da Francesco Scaratti a dare la vittoria ai padroni di casa (1-0).
È il 20 febbraio 1983 ed i napoletani, in quest’annata, si trovano a navigare in cattive acque in classifica; la formazione di Liedholm, invece, è sempre più lanciata verso la conquista del secondo scudetto.
Inizia la sfida e dopo 12 minuti, a sorpresa, Ramon Diaz porta in vantaggio il Napoli. La Roma non si scompone, non si smarrisce, non si lancia freneticamente alla ricerca del pareggio, al contrario impone il suo gioco con l’autorità e la freddezza di una squadra matura. È questo uno dei meriti principali di Liedholm: aver cambiato la mentalità! I suoi uomini sono perfettamente consapevoli di non essere inferiori a nessuno e di avere tutti i mezzi tecnici e caratteriali per poter annullare qualsiasi svantaggio.
È il passo in più compiuto dalle squadre di rango, quale la Roma adesso è. Con un perfetto colpo di testa di Sebino Nela ed un diagonale potente di Carlo Ancelotti si chiude il primo tempo con il sorpasso romanista. Nella ripresa due autentiche sassate da notevole distanza del Capitano Agostino Di Bartolomei, la seconda su punizione, portano il punteggio sul 4-1.
Ago festeggia così, nel miglior modo possibile, la sua duecentesima gara in serie A con la casacca giallorossa. La firma del “Bomber” Roberto Pruzzo ed un tiro con un rimbalzo maligno del campano Raimondo Marino determinano il risultato finale: 5-2 per i padroni di casa. In questa domenica i giallorossi approfittano del passo falso del Verona, matricola terribile che occupa il secondo posto in graduatoria, per allungare il distacco a 5 punti. Mancano dieci giornate alla conclusione del torneo ed il sogno tricolore inizia ad assumere sempre più i contorni nitidi di una splendida realtà.
Pronta al via la Roma con: Tancredi, Nela, Vierchowod, Ancelotti, Falcao, Maldera, Conti, Prohaska, Pruzzo, Di Bartolomei, Iorio. Di fronte il Napoli schiera: Castellini, Marino, Citterio, Ferrario, Krol, Celestini, Vagheggi, Vinazzani, Criscimanni, Diaz, Pellegrini. Direttore di gara il signor Agnolin di Bassano del Grappa. 12° Criscimanni abile nel togliere palla a Iorio, lancia Diaz che entra in area e batte Tancredi in uscita, Napoli in vantaggio. 30° punizione calciata da Prohaska, in area Nela colpisce di testa e spedisce all’angolo alto alla sinistra di Castellini, parità ristabilita. 42° dal possibile gol per gli ospiti, Diaz spreca malamente su Tancredi in uscita, si passa al ribaltone giallorosso. Maldera calcia addosso a Ferrario al limite dell’area, la palla giunge ad Ancelotti che dalla sinistra scaglia un diagonale imparabile, 2-1.
Inizia la ripresa ed i capitolini partono col piede giusto: al 3° da oltre 25 metri autentico bolide rasoterra di Di Bartolomei che s’insacca nell’angolino alla destra di Castellini. Entrano nel Napoli l’ex Scarnecchia e Dal Fiume, rispettivamente per Criscimanni e Vagheggi. Di Bartolomei si ripete al 17°, punizione da oltre 20 metri, tocco di Conti e cannonata del Capitano romanista, 4-1. 25° da Prohaska a Pruzzo, prima conclusione respinta da Castellini, riprende lo stesso centravanti giallorosso che appoggia in rete, cinquina giallorossa. Al 31° forte conclusione di Marino, un rimbalzo inganna Tancredi e palla in rete, è il punto del definitivo 5-2. Nell’ultimo quarto d’ora Nappi rileva Nela e Chierico prende il posto di Pruzzo.
Triplice fischio, la Roma vola.