a cura di Massimiliano Spalluto
Tutto inizia nell’estate 2000, le intenzioni della società sono le migliori; il presidente Franco Sensi non ha badato a spese pur di costruire una compagine più che competitiva. Infatti, le premesse di mercato sono tutt’altro che deludenti, tra gli innesti: Walter Adrian Samuel in difesa, Emerson a Centrocampo (anche se alle prese con un infortunio) e il “Re Leone” Gabriel Omar Batistuta in attacco. Tutti pezzi da novanta, ma la sconfitta e la conseguente eliminazione agli ottavi di finale di Coppa Italia, avvenuta il 22 settembre, hanno smorzato gli entusiasmi. Al ritorno da Bergamo, dove i giallorossi sono stati estromessi dalla competizione ad opera dell’Atalanta, nella tifoseria romanista regna lo smarrimento.
La contestazione che prende forma a Trigoria tocca livelli pesanti, sotto alcuni aspetti anche inaccettabili. L’aria che tira in questo fine settembre 2000 è quella con cui il tifoso romanista, purtroppo nel corso degli anni, ha acquisito una certa familiarità: poche pretese, speranze già “mutilate” e la sensazione di trovarsi di fronte ad un’altra annata difficile, segnata irrimediabilmente da una falsa partenza. La squadra appare stordita dall’avvio sconcertante, ma qui entra in ballo l’esperienza e le capacità di fine psicologo del suo allenatore. Fabio Capello è abile nel ricompattare subito un gruppo che sembrava già in crisi d’identità; il tempo stringe ed il torneo è alle porte, la concentrazione deve essere massima, alla prima giornata c’è il Bologna di Guidolin.
Ora gli obiettivi restano la Coppa UEFA ed una qualificazione in Champions League. Ovviamente le ambizioni di andare oltre ci sono ma il 1° ottobre, durante la sfida con il Bologna, sono pochi a credere che si possa davvero puntare ad uscire un’altra volta “…dalla prigionia del sogno”, come 17 anni prima il presidente Dino Viola definì la conquista del tricolore, avvenuta dopo 41 anni di attesa.
La gara si rivela più difficile del previsto; il Bologna gioca in scioltezza e si rende pericoloso in un paio di occasioni. Gli uomini di Capello, invece, sono impacciati, tesi e nella prima frazione non riescono a costruire azioni degne di nota. Il Capitano Francesco Totti riesce a spezzare l’incantesimo nei minuti di recupero; schiaccia in rete di testa portando la sua squadra in vantaggio. Finalmente il ghiaccio è rotto, si va al riposo con molta più tranquillità.
Nella ripresa la Roma impone finalmente il suo gioco e bersaglia la porta avversaria. Il raddoppio, tuttavia, arriva grazie all’autogol di Marcello Castellini al 18°. Intimorito dalla presenza di Batistuta alle spalle, il difensore felsineo interviene sul traversone di Cafu toccando la palla e mettendo fuori gioco il suo portiere in uscita.
Batigol inutilmente insegue la sfera per dare l’ultimo tocco, l’intento è quello di poter brindare al suo esordio in campionato presentandosi al suo nuovo pubblico subito con un gol. Non ci riesce, ma nel corso dell’annata si rifarà abbondantemente; con le sue 20 reti realizzate darà un apporto a dir poco rilevante al raggiungimento di un obiettivo così insperato alla vigilia.
Il 2-0 finale contribuisce tantissimo a riavvicinare il popolo romanista che non farà mai mancare il sostegno ai suoi beniamini, specie nei momenti difficili che restano una delle poche costanti nella storia dell’A. S. Roma. L’atto conclusivo del 17 giugno premierà tutto l’ambiente e la città di Roma vivrà l’indimenticabile estate del 2001 immersa in un fiume dipinto di giallo e di rosso.
Debutta la Roma con: Antonioli, Zebina, Samuel, Zago, Cafu, Assunçao, Zanetti, Candela, Totti, Delvecchio, Batistuta. Ospite all’Olimpico il Bologna che schiera: Pagliuca, Castellini, Bia, Dal Canto, Brioschi, Olive, Lima, Tonetto, Locatelli, Oliveira, Cruz. Dirige l’incontro il signor Farina di Novi Ligure. Giallorossi nervosi e poco precisi, è il Bologna a rendersi pericoloso con Cruz al 18° ed al 27°, Antonioli chiamato ad interventi decisivi. Al 28° Dal Canto spinge Delvecchio in area, i padroni di casa chiedono senza successo il rigore. Recupero, punizione di Assunçao.
Traversone in area, Totti si libera della marcatura e schiaccia di testa nell’angolino alla sinistra di Pagliuca, Roma in vantaggio. Inizia la ripresa con Tommasi al posto di Assunçao. Roma più aggressiva e decisa. Al 18° il raddoppio: Tommasi resiste ad un fallo, galoppa e serve Cafu sulla destra. Cross del brasiliano su cui si avventa Castellini. Il difensore rossoblu, per anticipare Batistuta, finisce per mettere fuori causa Pagliuca uscito dai pali, la palla carambola in rete inseguita dal “Re Leone”. Nella Roma trovano spazio Rinaldi e Guigou, rispettivamente per Zebina e Delvecchio, mentre tra i rossoblu Binotto e Galli rilevano Cruz e Tonetto. 2-0 finale e buona la prima per la Roma.