di Massimiliano Spalluto
La seconda metà degli anni Sessanta costituisce per la Roma un momento denso di difficoltà sotto molti punti di vista. Alle prese con una grave crisi economica che si protrae da tempo, la società intraprende un’azione di risanamento dei propri conti.
Esecutore di questa politica di austerity è il nuovo presidente, l’Onorevole Franco Evangelisti, al vertice del sodalizio dal 1965, la cui prima mossa è quella di assegnare la guida tecnica al “Mago di Turi” Oronzo Pugliese.
Col Foggia al termine dell’annata 1964 – ’65 Pugliese aveva raggiunto la nona posizione, in coabitazione proprio con la Roma diretta nelle ultime gare da uno dei suoi eroi vincitori del tricolore nel 1942: Naim Krieziu.
L’A. S. Roma, durante la presidenza Evangelisti, diventa una Società per Azioni; dal punto di vista dell’organico i tagli sono dolorosi e molti dei campioni presenti nella rosa sono destinati ad abbandonare la Capitale.
Le ambizioni, di conseguenza, si riducono sensibilmente; in quegli anni un ottavo posto risulterà il miglior piazzamento conseguito dai giallorossi.
Il 1966 – ’67 vede i capitolini battere la capolista Juve all’Olimpico, vincere in maniera sonante in trasferta nell’andata contro i nerazzurri bergamaschi ed affermare la propria superiorità nel derby grazie al gol di Fabio Enzo.
La Lazio, al termine del torneo, è destinata a salutare la serie A.
Il resto della stagione, però, è avaro di emozioni positive per il tifoso romanista. Il 16 aprile 1967, nel ritorno contro l’Atalanta, la truppa di Capitan Losi cerca di rompere il digiuno di vittorie che dura ormai da ben 11 turni.
Nell’occasione la Roma si presenta con: Ginulfi, Sirena, Sensibile, Carpenetti, Losi, Scala, Colausig, Peirò, Schutz, Tamborini, Barison. Di fronte l’Atalanta schiera: Cometti, Pesenti, Poppi, Pelagalli, Cella, Signorelli, Danova, Salvori, Savoldi, Dell’Angelo, Nova. Arbitro designato il signor Marengo di Chiavari.
La partenza è traumatica, Roma sotto di due reti dopo un quarto d’ora.
Danova al 3° si libera dalla marcatura di Sensibile e spedisce alle spalle di Ginulfi. Al 15° ancora Danova semina il panico e costringe Scala a deviare in angolo. Batte lo stesso Danova, palla a Poppi che, con un pallonetto, mette fuori causa il portiere giallorosso.
Roma confusionaria e più volte sprecona a cui risponde un’Atalanta concreta che sa capitalizzare ogni errore degli avversari. Con un handicap simile bisogna ritrovarsi in fretta, ma la squadra di Oronzo Pugliese non ci riesce; per fortuna gli ospiti decidono di amministrare il vantaggio, lasciando terminare la prima frazione sullo 0-2. Concentrazione e precisione, ci riuscirà la Roma a ritrovarle?
L’inizio ripresa sembra non promettere molto ai tifosi romanisti: stesso disordine dei primi 45′. Ci vuole una scintilla per riaccendere le speranze e ci pensa Schutz a scoccarla al 13°.
Azione personale del tedesco che mette al centro per Sirena. Rasoterra dell’attaccante romanista che supera il portiere Cometti ma viene respinto sulla linea da Signorelli; sulla ribattuta più lesto di tutti è Schutz che insacca, 1-2 e ricomincia la gara. Poppi e Colausig si beccano dopo un incidente di gioco, l’arbitro decide di spedirli entrambi negli spogliatoi, squadre in dieci al quarto d’ora.
La Roma preme, ha una marcia in più rispetto al primo tempo ed al 21° ottiene il pari. Da Scala a Barison che calcia di potenza. Cometti si oppone ma non trattiene, raccoglie Peirò che spedisce in rete, 2-2.
L’aver recuperato fa tirare un sospiro di sollievo ai padroni di casa che rallentano un po’ la manovra, ma il pubblico romanista non è contento: ora chiede la vittoria!
Negli ultimi dieci minuti si scatena l’assalto dei ragazzi di Pugliese. Cometti si salva più volte con bravura, fino al 43°. Corner battuto da Barison, testa di Tamborini con Cometti che respinge, Carpenetti ci prova e centra il palo, è di Paolo Sirena l’ultimo tocco che spinge la palla nella rete bergamasca. Si completa così l’incredibile ribaltone della Roma.
I nerazzurri non hanno né il tempo né le energie per tentare di riacciuffare il pareggio. L’arbitro Antonio Marengo fischia la fine, arrivano due punti preziosi.
Tra le lacrime di Pugliese e la gioia del popolo giallorosso presente allo stadio, la Roma realizza una più che apprezzabile impresa sportiva, una piccola perla in un torneo che non ha molti motivi per essere ricordato.
Nelle ultime 6 giornate arrivano 3 sconfitte, 2 vittorie ed un pari che sanciscono il decimo posto per i giallorossi, piazzati due lunghezze sopra i bergamaschi.
Arriveranno tempi migliori con ben altre soddisfazioni per il tifoso romanista, ma questa rimonta con il punto della vittoria all’ultimo minuto merita di essere ricordata.