di Massimiliano Spalluto
La gara del rilancio. Così potrebbe essere definita la sfida tra la Roma e l’Atalanta del 29 marzo 1942 disputata allo Stadio Nazionale. Primi in classifica, gli uomini di mister Schaffer, alla seconda giornata di ritorno, avevano un vantaggio di 3 punti sulla prima inseguitrice, il Torino. In appena quattro turni, con un solo successo a fronte di tre sconfitte, la situazione è del tutto capovolta, Torino avanti di tre lunghezze e Roma scavalcata anche dal Venezia: Torino p. 30, Venezia 28, Roma 27. Sembra ormai un anno di rimpianti, un bel girone d’andata reso vano da un momento di black-out e, per di più, nell’ultima gara a Milano contro i rossoneri, per opporsi a Meazza, il portiere Masetti ha subito una brutta botta alla spalla.
In dubbio fino all’ultimo istante, contro i nerazzurri va il portiere di riserva, Fosco Risorti, acquistato dal Savoia; questa per lui resterà l’unica presenza dell’annata. Lo scontro con gli orobici non è proibitivo, ma l’attacco romanista non produce quanto dovrebbe; il vero punto di forza della squadra è la difesa. A parte l’estremo difensore esordiente, la Roma è schierata nella formazione tipo: Risorti, Brunella, Andreoli, Donati, Mornese, Bonomi, Krieziu, Cappellini, Amadei, Coscia, Pantò. L’Atalanta si oppone con: Lanfranco, Mamoli, Citterio, Perrucci, Lamanna, Schiavi, Gritti, Tabanelli, Gaddoni, Corbelli, Peretti. Arbitro Pizziolo della sezione di Firenze. Inizia lo show del portiere bergamasco Secondo Lanfranco, sempre in ottima posizione per neutralizzare gli attacchi dei padroni di casa.
Solo al 40°, dopo molti tentativi, arriva il vantaggio. Da Krieziu ad Amadei che si libera in dribbling di un paio di avversari, cede alla sua sinistra a Miguel Angel Pantò che conclude a mezza altezza alla destra dell’estremo difensore nerazzurro. Nella ripresa, dopo aver protestato per un fallo su Krieziu in area, arriva il raddoppio.
È l’11° quando Cappellini effettua una discesa travolgente, palla ad Amadei che la smista ancora verso Pantò. L’attaccante argentino, braccato da Citterio, riesce ad aprirsi uno spiraglio e calcia violentemente verso la porta, Lanfranco deve arrendersi per la seconda volta. Insiste la Roma, per oltre mezz’ora un autentico monologo che vede protagonista sempre il portiere dei lombardi, ma il risultato non cambia più: 2-0 il finale. Le radioline a transistor non esistono, solo la cabina radio dello stadio è in grado di diffondere le notizie provenienti dagli altri campi. Le rivali, Torino e Venezia, sono state sconfitte in trasferta entrambe per 1-0.
Il Genova 1893 dell’ex allenatore giallorosso Guido Ara ha trionfato sui veneti grazie al gol in apertura di Bruno Ispiro; a Bologna, invece, una punizione di Carlo Reguzzoni a pochi minuti dalla fine ha dato la vittoria ai rossoblu campioni uscenti sulla capolista Torino. La classifica vive l’ennesimo scossone al vertice, la Roma si inserisce tra i granata ed i lagunari: Torino p. 30, Roma 29 e Venezia 28. Ora mancano otto giornate al termine, il campionato vivrà una lunga pausa per due amichevoli della nazionale contro la Croazia e la Spagna, in programma il 5 ed il 19 aprile.
Al ritorno la Roma affronterà una sfida al vertice facendo visita al Venezia di Valentino Mazzola ed Ezio Loik. Il Commissario Unico della nazionale Vittorio Pozzo convoca il portierone della Roma, ma Guido preferisce declinare; al suo posto viene schierato l’estremo difensore della Fiorentina Luigi Griffanti.
Masetti sceglie di restare vicino alla Roma, c’è da preparare la volata finale; la squadra ci crede, l’impresa può essere compiuta. Dopo i tentativi sfortunati del 1931 e del 1936 l’obiettivo appare a portata di mano, la distanza di un punto è facilmente colmabile. Questa scelta di Masetti, col senno di poi, si rivela un autentico addio alla maglia azzurra.
Per l’incalzare degli eventi bellici, dopo queste due amichevoli la selezione italiana tornerà in campo solo nel novembre del ’45, quando Guido avrà già appeso le scarpe al chiodo. Alla ripresa del torneo il 26 aprile, allo stadio Pierluigi Penzo di Venezia, la Roma si impone sui padroni di casa dopo 90 minuti tesissimi sconsigliati a chi non regge le emozioni forti. Il successo arriva grazie alla rete di Amadei con Masetti protagonista per aver respinto un rigore calciato da Giovanni Alberti.
La rincorsa continua fino al 14 giugno, giorno in cui l’affermazione sul Modena consente alla Roma di laurearsi campione d’Italia.