Una dimostrazione di voglia di riscatto, il biglietto da visita di un gruppo speciale costituito da grandi campioni ed insieme un messaggio da lanciare alle inseguitrici: la Roma fa sul serio!
Questa sarà la sintesi di una sfida che si rivelerà gloriosa per la squadra del presidente Franco Sensi. Si gioca quella che il calendario propone come ultima gara del girone d’andata dell’indimenticabile stagione 2000 – ’01.
È il 4 febbraio 2001, la compagine giallorossa è impegnata nella difficile trasferta in casa del Parma del neo allenatore Renzo Ulivieri, sulla panchina gialloblu da appena 48 ore, dopo la rinuncia per motivi di salute di Arrigo Sacchi. Nell’anticipo della sera prima la Juve di Carlo Ancelotti è stata sconfitta a Bergamo dall’Atalanta.
Una straordinaria rimonta firmata dai nerazzurri Stefano Lorenzi e Nicola Ventola (2-1) inchioda la Juve a 33 punti. La formazione giallorossa, allenata da Fabio Capello, è già matematicamente campione d’inverno con 36 punti, ma bisogna approfittare dell’occasione per allungare il distacco in graduatoria.
Il Parma schiera: Buffon, Sartor, Thuram, Cannavaro, Benarrivo, Fuser, Almeyda, Lamouchi, Sergio Conceiçao, Amoroso, Di Vaio. La Roma si oppone con: Antonioli, Zago, Samuel, Aldair, Cafu, Tommasi, Zanetti, Candela, Totti, Batistuta, Delvecchio.
Arbitra il signor Farina di Novi Ligure. La svolta potrebbe arrivare al 27° quando Benarrivo stende Tommasi in area, rigore. Sul dischetto va Totti, ma non è la giornata del Capitano. Il suo tentativo si infrange sul palo alla destra di Buffon e non se ne fa nulla.
Nel calcio c’è una legge non scritta che dice: “Gol sbagliato, gol subito”; per la Roma, purtroppo, questa è la regola. È il 36°, dopo oltre mezz’ora trascorsa a cercare di scardinare la difesa avversaria, ecco il Parma affacciarsi nella metà campo della Roma, fino a quel momento terra quasi inesplorata.
È Di Vaio, su azione di contropiede, ad affondare sulla sinistra, entra in area ed effettua un diagonale rasoterra. Nulla di che, neanche forte come tiro ma abbastanza angolato, quanto basta per mettere fuori causa Antonioli che, in tuffo, non può fare altro che guardare la palla del vantaggio gialloblu infilarsi nella sua porta.
Testa bassa e riparte l’assedio alla porta di Buffon, due minuti ed un’irresistibile percussione giallorossa sembra far sperare in un imminente pareggio. La sfera, però, non si riesce a capire per quale destino avverso non voglia entrare. I difensori in mischia e due strepitosi interventi del portiere gialloblu sventano il pericolo.
Si va al riposo con l’incredibile svantaggio da ribaltare per gli uomini di Capello. Nel primo quarto d’ora della ripresa il Parma effettua i tre cambi: Almeyda lascia il posto a Boghossian che, a sua volta, dopo soli 8 minuti viene rimpiazzato da Bolano.
Al 16° Dentro Mboma per Amoroso. Nella Roma al 7° Emerson rileva Tommasi ed al 15° Montella sostituisce Delvecchio. Il leitmotiv della gara è l’assalto alla porta dei padroni di casa.
Sembra un’altra giornata di quelle da annoverare tra le “maledette”, che lasciano il sapore del rimpianto, del tipo “si poteva guadagnare qualche punto ma non c’è stato verso di riuscirci”.
Con questo presentimento, che il tifoso romanista cerca in tutti i modi di scacciare dal suo cuore, si giunge al 29°. La Roma le ha tentate tutte, gli schemi sono stati utilizzati e ripetuti, nulla è servito e si è sempre sotto di un gol.
A questo punto, però, si scatena la “belva da area di rigore” che risponde al nome di Gabriel Omar Batistuta. Un grande centravanti può riuscire a creare dal nulla un capolavoro assoluto… ed eccolo servito.
Dalla linea di centrocampo Samuel lascia partire un passaggio in profondità che, per i comuni mortali, potrebbe apparire come un ennesimo lancio disperato e destinato a finire tra le mani del portiere avversario. Nessuno si aspetta ciò che sta per accadere, ma solo il genio riesce a vedere il capolavoro nascosto in un blocco di marmo.
Ed ecco Batigol che segue con lo sguardo questa palla cadere dal cielo, la vede destinata al suo piede destro. Un genio è l’unico capace di lasciare tutti a bocca aperta, e Batistuta lo è. In scivolata colpisce al volo lasciando a Buffon solo il ruolo di testimone dell’evento.
La sfera è in fondo al sacco, è il pareggio. I gialloblu impiegano un po’ a capire cosa sia successo, i capitolini sentono che il punto del pari è solo il minimo che spetta loro in quest’ultimo turno di andata. La Roma vede nel suo centravanti il prescelto, colui che la farà rientrare vincente da quest’insidiosa trasferta di Parma.
Ed ecco che, al 38°, dopo uno scambio Montella – Aldair, dalla sinistra il brasiliano spedisce in area un pallone, evocando così lo spirito superiore del “Re Leone”, e la sua magnificenza si palesa un’altra volta. L’argentino colpisce nuovamente al volo di destro, questa volta Buffon allunga un braccio per tentare di opporsi in qualche modo, ma il prodigio si ripropone agli occhi degli increduli spettatori, la Roma è meritatamente in vantaggio. Negli ultimi minuti entra il “Samurai” Hidetoshi Nakata, gli lascia spazio Francesco Totti.
Tre minuti di recupero ed arriva il fischio finale. Batigol è l’eroe della giornata, la Roma è a +6 sull’accoppiata Juventus – Lazio, ora ci saranno le “17 finali” del girone di ritorno da affrontare. Campioni d’inverno, ma con gente così in squadra sognare ad occhi aperti non è proibito.
Il tifoso romanista non vede l’ora di ritrovarsi di nuovo di fronte il Parma, questa volta all’Olimpico, consapevole che nel frattempo non sarà facile strappare alla sua Roma quel posto in classifica… ed allora sarà solo festa.
di Massimiliano Spalluto