di Massimiliano Spalluto
Grande campagna acquisti quella condotta dalla società nell’estate del 2000.
Il presidente Franco Sensi punta decisamente verso qualcosa di importante da conquistare per dare soddisfazione al popolo giallorosso. Arrivano pedine pregiate, una per reparto: in difesa Walter Adrian Samuel, a centrocampo Emerson Ferreira Da Rosa ed in attacco il “pezzo da novanta”, Gabriel Omar Batistuta. La scelta, quella di un innesto pesante per ogni settore, ricalca quella operata nel 1941 dall’accoppiata Schaffer – Bazzini che cambiò totalmente le carte in tavola, partendo da un undicesimo posto ottenuto nell’annata precedente per approdare, attraverso una metamorfosi radicale, al primo scudetto della storia giallorossa conseguito nel giugno 1942.
In quest’estate 2000 la nazionale italiana manca per poco il titolo continentale al termine di una finale apparsa stregata e decisa da un golden gol. A Roma, intanto, i nuovi arrivati convincono e danno spettacolo nelle amichevoli di agosto. La tifoseria è contentissima e carica al momento della presentazione ufficiale della squadra avvenuta all’Olimpico in occasione dell’amichevole con l’AEK di Atene, ma bastano pochi giorni ed il clima cambia.
Ad una settimana dall’inizio del torneo la Roma incassa la prima cocente delusione stagionale: l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera dell’Atalanta di Giovanni Vavassori. Dalla gioia e dal fomento si passa in un batter d’occhio alla feroce contestazione per il primo obiettivo annuale sfumato precocemente. Trigoria viene presa d’assedio e tra i calciatori c’è anche chi progetta di lasciare la Capitale.
Regna ora la diffidenza tanto che, alla prima giornata di campionato disputata il 1° ottobre all’Olimpico contro il Bologna, la vittoria per 2-0 lascia alquanto indifferente il pubblico presente. Nessuna esaltazione, quindi, ma ora c’è la pausa per la nazionale, impegnata per le qualificazioni mondiali contro Romania e Georgia.
Si torna a giocare il 15 ottobre, la Roma di mister Capello è impegnata a Lecce.
Il Lecce in campo con: Chimenti, Savino, Viali, Juarez, Balleri, Conticchio, Piangerelli, Tonetto, Colonnello, Vugrinec, Lucarelli. Di fronte la Roma schiera: Antonioli, Zebina, Samuel, Zago, Cafu, Tommasi, Zanetti, Candela, Totti, Batistuta, Delvecchio.
A dirigere l’incontro il signor Bolognino di Milano. La Roma lascia l’iniziativa al Lecce nel primo quarto d’ora. Lucarelli si rende pericoloso ed una rete viene annullata a Vugrinec per il fuorigioco attivo di un suo compagno piazzato davanti ad Antonioli. La Roma, lentamente, prende il sopravvento e sblocca il risultato al 41°. Cross di Cafu dalla destra, pronto all’appuntamento di testa Batistuta che spedisce imparabilmente alla destra di Chimenti, segnando così la sua prima rete ufficiale con la casacca giallorossa. Si rientra dagli spogliatoi dopo la pausa e la squadra ospite, al 2°, chiude la gara. Rinvio di Juarez che trova pronto per la battuta al volo Tommasi.
La sua conclusione rasoterra dal limite dell’area non dà scampo al suo ex compagno Chimenti, è il raddoppio. Il mister salentino Cavasin, che nel primo tempo aveva rimpiazzato Balleri con Mateo, completa i cambi facendo entrare Osorio al posto di Tonetto ed infine Olivares per Lucarelli. La sfida si chiude in pratica al 35° quando Candela, dopo una cavalcata in contropiede serve sulla sinistra Batistuta.
Il centravanti argentino entra in area e calcia verso la porta leccese. La sua potente staffilata scheggia la parte bassa della traversa e s’infila in rete. Il “Re Leone” firma così la sua prima doppietta in giallorosso. La partita non ha più nulla da dire, resta il tempo solo per l’ultimo atto che giunge al 90°.
Rilancio di Antonioli raccolto direttamente da Delvecchio che si invola verso la porta avversaria. Entrato in area viene atterrato in maniera insensata da Savino, rigore ed espulsione per il difensore salentino. Sul dischetto si presenta il Capitano Francesco Totti che non perdona, quarto gol per i giallorossi capitolini e fischio finale di lì a poco.
Dopo due giornate Roma a punteggio pieno, 6 reti all’attivo e porta inviolata. Si attendono ulteriori conferme, ma questa squadra sembra compattarsi sempre di più, gara dopo gara, al punto di sorprendere e lasciare senza parole i suoi denigratori. Il campionato sarà ancora lungo, combattuto, emozionante ed avvincente, ma alla fine il nome di Roma tornerà a splendere e ad imporsi dopo diciotto anni di attesa.