A cura di Massimiliano Spalluto
Roma – Steaua 1984, l’insidia che arriva dall’Est
È il 19 settembre 1984 quando la Roma del presidente Dino Viola, vincitrice della Coppa Italia, affronta l’andata del primo turno di Coppa delle Coppe.
Ai nastri di partenza, tra le 32 partecipanti alla manifestazione, oltre a Barcellona, Bayern Monaco, Everton, Celtic e Wisla troviamo almeno quindici formazioni abbordabili tra cui i finnici del Kuusysi Lahti, il norvegese Moss, l’Union Luxembourg, i danesi del Kjøbenhavns Boldklub, lo University College di Dublino, i nord irlandesi del Ballymena United (affrontati dalla Roma nella Coppa Coppe del 1981 – ’82), i ciprioti dell’Apoel di Nicosia ed altre ancora. La Roma allenata dal duo Clagluna – Eriksson gode del massimo rispetto quale vicecampione d’Europa. Visto che si parte da “testa di serie” è lecito aspettarsi un primo turno di tutto riposo, un avversario modesto, quasi una formalità da sbrigare… ma la vita del tifoso romanista non è mai facile. Dal bussolotto ecco spuntare il nome della Steaua di Bucarest. Una squadra fortissima nel suo paese, ma nelle competizioni europee il massimo risultato l’ha ottenuto nella Coppa delle Coppe 1971 – ’72, quando a sorpresa aveva estromesso il Barcellona ed ai quarti si era arresa al Bayern Monaco. Per il resto sempre eliminata nei primi turni, delle volte anche con passivi pesanti.
Sulla carta non dovrebbe essere un impegno proibitivo. Si scende in campo all’Olimpico su un terreno allentato dalla pioggia, ma non sarà quello il problema principale della Roma. La Steaua controlla, addormenta il gioco, e quando decide di premere sull’acceleratore trova un Tancredi in forma strepitosa, capace di opporsi da autentico campione; sono almeno 5 le occasioni da rete a cui l’estremo difensore giallorosso dice no. Poco prima della mezz’ora del secondo tempo la Roma sfrutta uno schema e Ciccio Graziani, trovatosi solo davanti alla porta romena, mette dentro il gol che varrà la qualificazione. Il ritorno si chiuderà a reti inviolate, con un rigore fallito da Righetti o meglio, respinto da Duckadam. A Bucarest la compagine capitolina gioca meglio, il fattore sorpresa dell’andata non produce più effetti e la partita è combattuta. In Romania, comunque, i padroni di casa sono nervosi e troppo fallosi; il giallorosso Roberto Antonelli s’infortuna gravemente al tendine d’Achille. Il turno viene superato ma le critiche sono pesanti, la Roma sarebbe stata messa in difficoltà e “…costretta a soffrire un po’ troppo da una ‘Cenerentola’ del calcio europeo”.
In fondo il portiere Helmuth Duckadam, i compagni Adrian Bumbescu, Marius Lacatus, Victor Piturca, Mihail Majearu, il Capitano Stefan Iovan e gli altri sono degli illustri sconosciuti. Resteranno tali, però, solo fino al termine dell’annata successiva quando, con sommo stupore degli esperti di calcio internazionale, saliranno sul podio quali primi del continente. Nella finale di Siviglia della Coppa Campioni 1985 – ’86 il portiere Duckadam respingerà tutti i 4 rigori calciati dal Barcellona, mentre i centri dal dischetto di Lacatus e Balint sanciranno il 2-0 definitivo. La Steaua è la prima formazione dell’Est a laurearsi campione d’Europa.
Per l’andata dei sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe la Roma è in campo con: Tancredi, Oddi, Righetti, Buriani, Nela, Maldera, Conti, Cerezo, Pruzzo, Giannini, Graziani. Di fronte la Steaua con: Duckadam, Laurentju, Eduard, Bumbescu, Tataran, Iovan, Lacatus, Petcu, Puscas, Majearu, Piturca. Arbitra il francese Wurtz. Non ci sono grosse emozioni fino alla mezz’ora, quando gli ospiti accelerano. Angolo di Lacatus, schiacciata di testa di Bumbescu e palla a lato. Dopo due minuti è Petcu con un tiro al volo da fuori area a costringere Tancredi a deviare di pugno in angolo.
La Steaua insiste ed arriva la più ghiotta delle occasioni: Lacatus lanciato a rete, entra in area indisturbato e calcia, Tancredi devia in corner col piede. Inizia la ripresa ed i padroni di casa si rendono pericolosi all’11°, punizione di Conti, spiovente in area per la testa di Righetti che costringe Duckadam ad una presa difficile. Chierico rimpiazza Giannini. Laurentju pericoloso su punizione, Tancredi si distende e manda in angolo. Al 23° è Iorio a sostituire Pruzzo. 27° la svolta: punizione per la Roma. Conti alza per Iorio in area che, dalla sinistra, serve al centro Graziani.
L’attaccante, liberissimo, di destro infila il punto del vantaggio della Roma. 33° contropiede veloce dei romeni, palla a Piturca solo davanti a Tancredi, il portiere giallorosso respinge di piede la sua conclusione ravvicinatissima e poi si oppone di mano alla ribattuta. Negli ultimi dieci minuti nello Steaua entrano Balint e Radu rispettivamente per Petcu e Majearu. La Roma tiene, il match d’andata si chiude sull’1-0.