Amarcord. 16 novembre 1947: un gol di Amadei decide il derby.

“La gara più affascinante per il grande centravanti”

di Massimiliano Spalluto

Uno scontro senza esclusioni di colpi, andato in scena il 16 novembre 1947, tra le due compagini capitoline. In quest’occasione ad ospitare la stracittadina è la Lazio, teatro della contesa lo Stadio Nazionale (poi Flaminio). Sono anni in cui l’Italia cerca di tornare alla normalità, tentando di lasciarsi alle spalle le brutture della catastrofe bellica. Il campionato è il 1947 – ’48 e nella Roma, guidata dal tecnico ungherese Imre Senkey, militano ancora alcuni campioni d’Italia del 1942: il portiere Fosco Risorti, Paolo Jacobini, Sergio Andreoli, Luigi Brunella che, nel finale di stagione occuperà il doppio ruolo di giocatore – allenatore ed il mitico centravanti Amedeo Amadei, protagonista del match malgrado la sua permanenza in campo sia limitata a soli 25 minuti. 
Questa sfida è una delle due partite da ricordare di un’annata sofferta, l’altra fu una memorabile rimonta (dallo 0-2 al 4-2 per i giallorossi) sul campo del Genoa allenato da una storica figura dell’A. S. Roma: William Garbutt, primo tecnico giallorosso nel biennio 1927 – ’29. Per il resto, la stagione si conclude con un 17° posto, Roma ultima delle elette, solo un punto sopra le campane Napoli e Salernitana retrocesse insieme a Vicenza ed Alessandria.

Torneo anomalo, che vede 21 squadre partecipanti per il ripescaggio della Triestina che si piazzerà poi al secondo posto insieme a Milan e Juventus. Sono gli anni difficili dell’immediato dopoguerra in cui la società con sede allora in via del Tritone non riesce mai a piazzarsi sopra la quattordicesima posizione, almeno fino alla rinascita che coincide col ritorno di Renato Sacerdoti quale massimo dirigente, avvenuto il 18 novembre del 1952. Emblematico il doppio scontro con il Grande Torino, compagine tanto leggendaria quanto sfortunata: tra andata e ritorno il bilancio della sfida con l’inavvicinabile (per chiunque) prima della classe recita: 2 gol realizzati contro 11 subiti! La stracittadina è in programma alla nona giornata con la Lazio avanti di due punti in classifica.

I giallorossi schierano: Risorti, Brunella, Fusco, Andreoli, Valle, Dell’Innocenti, Ferrari, Peretti, Amadei, Zsengellér, Pesaola. I primi 25 minuti segnano l’incontro: due occasioni non sfruttate dai biancazzurri, poi la Roma si scuote ed al quarto d’ora colpisce. Scambio Dell’Innocenti – Zsengeller, palla ad Amadei che controlla di sinistro, si gira rapidamente e col destro scaglia una conclusione imparabile alla destra di Gradella, estremo difensore laziale, sarà il gol – partita. Al 25° l’infortunio: Amadei viene stretto tra Remondini e Ferri, intervento scomposto di quest’ultimo ed il centravanti giallorosso ha la peggio. Viene aiutato ad uscire dal campo, Roma in dieci. Al 9° della ripresa Pesaola, servito ancora da Gyula Zsengeller, mette in rete in diagonale ma l’arbitro Bellé di Venezia annulla per un fuorigioco dubbio. Al 13° un’altra entrata azzardata dello stesso Ferri costa il menisco a José Valle, costretto ad abbandonare.

Romanisti in 9 contro 11 ma solo per qualche minuto. Al quarto d’ora, infatti, il capitano laziale Gualtieri si fa male; dopo una breve permanenza all’ala lascia il terreno di gioco, 9 contro 10. Ora si assiste ad un assedio dei padroni di casa, ma la Roma si chiude bene a difesa di quel gol e non si fa cogliere di sorpresa. Il fischio finale è una liberazione, festeggia il popolo romanista; il 33° derby di campionato si tinge di giallorosso.

Nell’estate successiva Alessandro Ferri, autore dei due maldestri interventi su Amadei e Valle, è ingaggiato dalla Roma mentre Amadei viene ceduto all’Inter per motivi di bilancio. Il suo doloroso passaggio in nerazzurro gli aprirà le porte della nazionale in cui debutterà nel marzo del 1949 contro la Spagna in amichevole, segnando anche un gol, quello del 3-1 finale per gli azzurri.

A distanza di molti anni Amadei, in un’intervista (fonte: http://www.asromaultras.org/), ricorda questo scontro che definisce come “… la gara più affascinante… (tra i derby da lui giocati ndr)”. Gli accertamenti clinici in ospedale dopo il match emisero un referto pesante: frattura di una vertebra! Tuttavia, il successo contro i biancocelesti lo rese raggiante: “… e così io potei festeggiare in ospedale con una vertebra incrinata. Mai stato così bene come quel giorno…”.

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