È finito il girone d’andata, la Roma del presidente Franco Sensi è prima in classifica.
Tra i tifosi c’è un vocabolo che riprende a circolare dopo diciotto anni, pronunciato sommessamente quasi come la parola d’ordine scambiata tra gli appartenenti ad una setta clandestina, l’intento è… non farsi sentire. Si cerca di volare basso, bassissimo, ma la fantasia corre troppo veloce e tornano alla mente le gesta di Bruno Conti, Roberto Pruzzo, Paulo Roberto Falcao e di Capitan Agostino Di Bartolomei.
Quelli sì, un tricolore l’avevano vinto per davvero ed era ormai consegnato alla storia, un’impresa straordinaria indelebile nella memoria di chi ha vissuto il 1983. Ad indossare ora la casacca giallorossa c’è gente di tutto rispetto: Gabriel Omar Batistuta, Vincenzo Montella, Emerson, Walter Adrian Samuel ed altri, agli ordini del Capitano Francesco Totti.
Le credenziali sono validissime, potrebbero davvero scrivere una pagina di storia indimenticabile, ma… meglio aspettare. Questa Roma sta per rinverdire i fasti della creatura di Dino Viola?
Lo si spera, ed intanto si cerca di zittire, anche con poco tatto, chi si lascia scappare quella parola di otto lettere che andrebbe proferita solo a risultato già conseguito. Quest’esito positivo però, per essere raggiunto, deve passare attraverso il girone di ritorno, un cammino che resta molto molto lungo. Ci sono ancora ben “Diciassette finali”, come le definisce il mister Fabio Capello, da disputare con la massima attenzione. La prima di queste “finali” si gioca a Bologna, è l’11 febbraio 2001.
In campo il Bologna di mister Guidolin schiera: Pagliuca, Castellini, Bia, Padalino, Falcone, Binotto, Olive, Lima, Nervo, Locatelli, Signori. Di fronte, la capolista Roma si dispone con: Antonioli, Rinaldi, Samuel, Zago, Cafu, Tommasi, Emerson, Candela, Nakata, Batistuta, Delvecchio.
Si gioca agli ordini del signor Racalbuto di Gallarate. Prima del calcio d’inizio il minuto di silenzio per l’improvvisa scomparsa di Niccolò Galli, vittima di un tragico incidente stradale avvenuto due giorni prima. Figlio dell’ex portiere della nazionale Giovanni Galli, Niccolò faceva parte delle giovanili rossoblu. Inizia la gara e la Roma parte bene.
All’11° Nervo atterra in area Tommasi, è rigore. Sul dischetto si presenta Batistuta che non perdona, Roma in vantaggio. Al 22° saltano i nervi a Binotto che ha una brutta reazione verso Emerson a terra. Una taccata ai danni del brasiliano viene vista dall’arbitro e gli costa l’espulsione, Bologna in dieci.
Al 35° ci pensa proprio Emerson, al suo debutto dal primo minuto, ad arrotondare il punteggio. Tira Cafu, respinge un difensore bolognese proprio sui piedi di Emerson che lascia partire una sassata che s’insacca a fil di traversa. È il raddoppio. Al 40° Cipriani rimpiazza Olive tra i padroni di casa. All’inizio della ripresa un cambio per parte: restano negli spogliatoi Delvecchio e Castellini, al loro posto Montella e Brioschi.
L’”Aeroplanino” giallorosso coglie il palo, mentre al 6° si riaprono i giochi: punizione di Signori, spiovente in area per la testa del nuovo entrato Brioschi che non dà scampo ad Antonioli, il Bologna accorcia le distanze. Mangone sostituisce Rinaldi al 10°, al 28° un altro avvicendamento per parte completa il tabellino dei cambi: nel Bologna Piacentini per Locatelli mentre tra gli ospiti Nakata lascia spazio a Guigou.
Si continua a lottare su ogni pallone ma il risultato non muta, vince la Roma 2-1 e conserva i 6 punti di vantaggio sulla Juve di Ancelotti, che affonda il Napoli per 3-0. Il girone di ritorno inizia nella stessa maniera in cui sette giorni prima si è concluso quello d’andata, con la Roma che si impone in Emilia – Romagna per 2-1.
Infatti la domenica precedente una doppietta del “Re Leone” Batistuta ha permesso agli uomini di Capello di ribaltare lo svantaggio iniziale ed espugnare così il “Tardini” di Parma. Adesso si ha davanti una “finale” in meno ma la concentrazione resta altissima per la squadra messa su dal presidente Sensi, pronta a continuare la sua cavalcata.
Si bada al prossimo avversario da affrontare; “una finale alla volta”, il turno seguente toccherà al Lecce di Chimenti, Tonetto e Vucinic.
Piccola nota da non trascurare: col senno di poi il rigore trasformato dal centravanti giallorosso Batistuta sarà l’ultimo concesso alla Roma in questo glorioso campionato!
Malgrado le cure particolarmente “affettuose” da parte dei difensori avversari verso i primi della classe, nessun penalty verrà più accordato alla compagine capitolina lanciata verso il suo terzo tricolore. Quella parolina con i suoi sinonimi di fantasia, intanto, inizia a diventare una piacevole ossessione per i tifosi…