A proposito di Nazionale… di Flavia Miglietta


… e poi arriva la sosta per la nazionale e molti di noi vivono questa settimana senza Roma come un dramma oppure come una forma di relax. Per me è un mix delle due sensazioni anche se prevale il “dramma”.


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Forse, se fossi più interessata alla nazionale, sopporterei meglio l’assenza della squadra giallorossa ma, come accade da qualche anno a questa parte, la nazionale non mi entusiasma e la presenza di giocatori della Roma al suo interno mi fa stare solo in ansia per i loro arti. Poi se vinciamo o perdiamo (uso il plurale per tentare di dimostrare uno spirito nazionalista) mi interessa il giusto.

E questo sentimento non è causato solo dall’attuale CT, Antonio Conte, la cui indubbia bravura di allenatore la trovo direttamente proporzionale alla sua superbia, ma direi che è una sensazione ormai radicata negli anni. L’ultima nazionale che ricordo con affetto è quella che partecipò ad USA 94… parliamo di ormai 20 anni fa…

 

Anche nel 2006, quando l’Italia divenne campione del mondo, credo di essere una delle poche che non è scesa al Circo Massimo a festeggiare; contenta lo ero, sarei bugiarda a dire il contrario, ma mi sono trovata in mezzo ai festeggiamenti per puro caso dato che, per tornare a casa, ho attraversato un fiume umano in piena e da Piramide a San Giovanni saltavo da una bandiera all’altra cercando un varco per raggiungere il mio portone.

Di quel mondiale ricordo “solo” il rigore tirato dal Capitano, la sua freddezza, il suo riscatto dopo aver rischiato di non poter giocare la competizione a causa del grave infortunio. Ricordo la sua gioia con la Coppa del Mondo, il suo abbraccio con De Rossi e Perrotta, uniti sotto il cielo di Berlino, oltre che dal titolo mondiale, anche dalla loro squadra di club.

Per i più esperti questo vorrà sicuramente dire essere provinciali? Forse lo sono, anzi lo sarò sicuramente. Ed ora che mi trovo a seguire anche la Costa D’Avorio sono sempre più convinta del mio essere “terribilmente” provinciale. Ieri, alla notizia “Ha segnato Gervinho” ho replicato con un banale ma “de core ” “contenta per lui. Non si è fatto male vero?”.

Siamo alle solite: la mia nazionale è la Roma, il resto viene tutto dopo, ma molto dopo.

 

Flavia Miglietta

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